Talebani al potere La Svizzera collabora al ponte aereo per espatri dall'Afghanistan

mp, ats

20.8.2021 - 18:28

Hans-Peter Lenz e Johannes Matyassy si sono espressi davanti ai media sulla situazione in Afghanistan
Hans-Peter Lenz e Johannes Matyassy si sono espressi davanti ai media sulla situazione in Afghanistan
Keystone

Domani, sabato, un aereo della compagnia Swiss volerà verso la capitale uzbeka Tashkent per trarre in salvo persone precedentemente allontanate da Kabul. L'aereo porterà in Europa cittadine e cittadini svizzeri e persone di diversi Paesi.

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Lo ha dichiarato in una conferenza stampa a Berna il responsabile del Centro di crisi del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), Hans-Peter Lenz. «Ma non sappiamo e non possiamo prevedere quanti svizzeri ci saranno effettivamente su questo volo», ha aggiunto Lenz.

Con questa azione il DFAE partecipa al ponte aereo internazionale degli Stati partner che permette di mettere in salvo cittadini dall'Afghanistan.

Attualmente 14 cittadine e cittadini svizzeri sono riusciti a ritornare nella Confederazione grazie a voli effettuati dalla Germania e dagli Stati Uniti. Inoltre dei 35 svizzeri che risiedevano in Afghanistan, 11 hanno già potuto lasciare il Paese, ha precisato Lenz. Altre 19 persone che avevano un permesso di soggiorno hanno potuto lasciare Kabul: una via terra verso il Pakistan, le altre in voli verso l'Uzbekistan.

Lenz non ha nascosto che tale evacuazione non è delle più semplici vista la situazione difficile in cui versa attualmente Kabul. L'accesso all'aeroporto della capitale afghana risulta difficile o persino molto difficile. Nello scalo, le persone che vogliono partire possono accedere agli imbarchi solo se c'è posto nei velivoli militari tedeschi diretti a Tashkent.

Telefonata Cassis – Kamilov

Ieri, in una telefonata con il suo omologo uzbeko Abdulaziz Kamilov, il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis è riuscito a fare in modo che vari problemi logistici riguardanti il volo charter – che partirà sabato da Zurigo – venissero risolti, e ha ringraziato il suo interlocutore per il sostegno dell'Uzbekistan agli sforzi di evacuazione dall'Afghanistan.

A bordo del volo charter diretto a Tashkent ci saranno sei altri collaboratori del Corpo svizzero di aiuto umanitario che rafforzerà in un secondo tempo il distaccamento del DFAE sul posto a Kabul. A bordo dell'aereo saranno pure trasportati circa 1,3 milioni di mascherine di protezione contro il Covid-19, che saranno regalate all'Uzbekistan.

Svizzera consapevole delle attese elevate

La Svizzera è consapevole che le attese sono elevate di fronte alla situazione in Afghanistan, ma la realtà non consente di fare tutto ciò che si vuole, ha dichiarato dal canto suo il segretario di Stato supplente del DFAE Johannes Matyassy. A breve termine, Berna si adopererà maggiormente in materia di aiuti umanitari.

La Svizzera prevede in particolare un rafforzamento dei mezzi finanziari per il Comitato internazionale della Croce-Rossa e dell'ONU. La Confederazione si adopera pure, se necessario, per agevolare una pace politica grazie ai suoi buoni uffici. L'Afghanistan ha bisogno di aiuto da parte della comunità internazionale a corto e lungo termine.

La situazione in Afghanistan resta volatile, l'evoluzione è difficile da prevedere, secondo Matyassy. Quest'ultimo ha ancora invitato tutti gli attori sul posto a rispettare i diritti umani e soprattutto la protezione delle minoranze e delle donne.