Sessione Per gli ex consiglieri federali un termine d'attesa per nuovi mandati

ATS

3.6.2019 - 19:17

La consigliera nazionale Valérie Piller Carrard (PS/FR) (foto d'archivio)
La consigliera nazionale Valérie Piller Carrard (PS/FR) (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/ANTHONY ANEX

Gli ex membri del Consiglio federale devono rispettare un termine d'attesa durante il quale non possono assumere mandati presso società strettamente legate al Dipartimento dal quale provengono.

Lo ha stabilito, per 109 voti a 58, il Consiglio nazionale, dando seguito a un'iniziativa parlamentare elaborata dalla sua Commissione delle istituzioni politiche (CIP-N).

Gli ex ministri non dovrebbero inoltre poter lavorare subito per imprese che ricevono importanti commesse dalla Confederazione o da aziende parastatali. Il termine di attesa dovrebbe essere «ragionevole».

«Salvaguardare la credibilità delle istituzioni»

Secondo Valérie Piller Carrard (PS/FR) si tratta di «salvaguardare la credibilità delle istituzioni». La deputata socialista ha evocato, tra gli altri, il caso dell'ex capo del Dipartimento dei trasporti Moritz Leuenberger. Questi, poche settimane dopo la sua partenza dal governo, è entrato a far parte del consiglio di amministrazione del numero uno svizzero della costruzione, Implenia.

Per una minoranza invece, qualche cattivo esempio non giustifica una misura simile. «Già oggi c'è un codice di comportamento sufficiente, una normativa legale è superflua», ha detto Hansjörg Brunner (PLR/TG), che ha anche evocato il buon senso dei singoli consiglieri federali.

Tema già discusso

La commissione aveva deciso di mantenere la sua decisione iniziale e di sottoporre l'iniziativa alla propria Camera con la proposta di darvi seguito nonostante il parere contrario della sua omologa degli Stati (CIP-S). Stando a quest'ultima, gli ex membri del governo devono poter scegliere autonomamente il momento e il genere di mandati che intendono assumere dopo aver lasciato il Consiglio federale.

La CIP-S sosteneva inoltre che il Consiglio degli Stati si era già espresso chiaramente cinque anni or sono contro un progetto della Camera del popolo, che si prefiggeva di cambiare la situazione attuale. All'epoca, il Nazionale voleva imporre un termine di attesa di due anni prima di consentire a un ex ministro di accettare un incarico legato al suo precedente ruolo.

Il dossier va ora al Consiglio degli Stati.

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