SanitàTrattamento contro il cancro: il sostegno ai pazienti è da migliorare
mp, ats
27.3.2023 - 11:53
Le persone malate di cancro sono globalmente soddisfatte della loro cura, stando a un'inchiesta nazionale di Unisanté, il Centro universitario di medicina generale e sanità pubblica di Losanna.
Keystone-SDA, mp, ats
27.03.2023, 11:53
27.03.2023, 11:59
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Miglioramenti potrebbero tuttavia essere possibili in materia di informazione e sostegno ai pazienti.
All'indagine, realizzata nel 2021 nelle regioni svizzero-tedesche e romande, hanno partecipato 3'220 persone che hanno attribuito la nota 8,7 su 10 alla cura a cui sono state sottoposte, indica oggi in una nota Unisanté.
Tra i punti forti, le persone interrogate hanno menzionato la rapidità per ottenere una diagnosi, l'utilità dei test realizzati, la fiducia nei confronti dei professionisti della salute e ricoveri in ospedale rispettosi dei pazienti.
Le risposte dei partecipanti sono più contrastate su altri aspetti. Per esempio, il 47% ha dichiarato di non essere stato informato della possibilità di essere accompagnati da un parente stretto quando è stata annunciata la malattia. Un po' più della metà degli interrogati (52%) ha risposto di non aver ricevuto informazioni scritte sul tipo di tumore o di averle trovate di difficile comprensione.
Per il 42%, i segnali di allarme non sono stati spiegati con la dovuta oculatezza. Per quanto riguarda l'assistenza, il 48% ha risposto che non sono stati proposti sufficienti consigli pratici o di sostegno per gestire gli effetti secondari a lungo termine del cancro e del suo trattamento.
Impatto della pandemia
Diverse domande hanno riguardato l'impatto della pandemia di Covid-19. Il 12% delle persone interrogate ha ad esempio segnalato di aver subito un annullamento o un rinvio delle cure oncologiche. Tra queste, il 37% ha affermato che l'annullamento ha avuto conseguenze negative sul suo benessere emotivo e il 23% su quello fisico.
Mentre l'80% ha dichiarato di essersi sentito in sicurezza durante il ricovero in ospedale, una persona su tre ha deplorato il fatto di non essere stata abbastanza in contatto con i famigliari durante le restrizioni delle visite.
L'indagine, che ha interessato la Svizzera tedesca e la Romandia, sarà estesa quest'anno alla Svizzera italiana e vedrà coinvolti 20 ospedali in tutta la Svizzera con il sostegno finanziario della Commissione federale per la qualità delle cure.