Traffico UDC: i bisogni dell'economia sono alla base della politica dei trasporti

ATS

3.5.2019 - 14:14

I consiglieri nazionali UDC Adrian Amstutz e Manfred Buehler.
I consiglieri nazionali UDC Adrian Amstutz e Manfred Buehler.
Source: KEYSTONE/ANTHONY ANEX

La politica dei trasporti deve considerare i bisogni dell'economia poiché la prosperità della Svizzera si basa in buona parte sull'elevata mobilità e sull'eccellenza delle infrastrutture: è il nocciolo di un documento programmatico presentato venerdì dall'UDC.

I democentristi denunciano in particolare il peggioramento della situazione sulle strade.

«L'unico criterio da applicare in futuro è quello dell'economicità, dell'urgenza e della effettiva domanda degli utilizzatori dei vari vettori di trasporto», ha affermato il consigliere nazionale Adrian Amstutz (BE), che è anche il presidente dell'Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG).

Attualmente il 75% del traffico in Svizzera è assorbito dalla strada, si legge nel documento intitolato «Combattere le colonne, le misure d'intralcio e l'aumento delle tasse nel traffico stradale». Secondo previsioni dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale, citate dall'UDC nel suo rapporto, la quota sarà del 70% nel 2040. Ma questo non ha impedito che da vari decenni la Confederazione abbia investito soprattutto nella ferrovia, deplorano i democentristi. Con quali risultati? Nel 2017 in Svizzera si sono contate poco meno di 26'000 ore di code, il doppio rispetto al 2009.

Il degrado delle condizioni del traffico stradale, che l'UDC attribuisce a una politica di breve termine di Verdi e socialisti, costituisce una minaccia per la prosperità del Paese. Da un lato ecologisti e sinistra vogliono frontiere aperte e immigrazione di massa, dall'altra non sono disposti ad adattare le infrastrutture di trasporto alla rapida crescita della popolazione compromettendo anche lo sviluppo economico, scrive il partito. Per l'UDC non c'è dubbio: è assolutamente urgente eliminare i colli di bottiglia e, più in generale, adeguare le capacità della rete stradale alla forte domanda.

I democentristi ribadiscono inoltre la loro opposizione all'utilizzazione del Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA) per il trasporto pubblico e il traffico lento, come le vie ciclabili. Il partito si dice aperto alle nuove modalità di propulsione, in particolare ai veicoli elettrici.

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