Partiti L'UDC critica i negoziati con l'UE, Chiesa vuole limitare l'accesso dei migranti alla sanità

mh, ats

11.11.2023 - 16:33

Riuniti in assemblea ad Altenswilen (TG), i delegati dell'UDC sono tornati oggi a cavalcare i loro tradizionali cavalli di battaglia, primo fra tutti la limitazione dell'immigrazione e quello che il presidente del partito Marco Chiesa ha definito il «caos dell'asilo», all'origine a suo dire dell'insicurezza percepita a Chiasso. 

Marco Chiesa, presidente dell'UDC, in un'immagine d'archivio.
Marco Chiesa, presidente dell'UDC, in un'immagine d'archivio.
KEYSTONE

mh, ats

Critiche sono state mosse anche ai negoziati con l'Unione europea (UE) ed è stato ribadito che la neutralità della Svizzera è a rischio.

«Quasi tutti i problemi che incontriamo oggi nel nostro Paese sono dovuti all'immigrazione fuori misura», ha sottolineato Chiesa nel suo discorso, aggiungendo che gli accordi di Dublino devono essere applicati «non solo sulla carta, ma anche sul terreno».

Chiesa vuole limitare l'accesso dei migranti alla sanità

Egli ha poi chiesto controlli alle frontiere e che le domande di asilo siano esaminate solo nelle zone di transito al di fuori della Svizzera.

Di fronte al costante aumento dei costi della salute, Chiesa ha lanciato l'idea di una «cassa malattia light» per i richiedenti asilo e coloro il cui diritto di soggiorno non è ancora stato chiarito. «Non si deve permettere che il costo dei premi dell’assicurazione sanitaria aumenti ulteriormente».

Il consigliere agli Stati ticinese ha pure anche evocato la possibilità di introdurre una sorta di tassa di soggiorno per gli immigrati, sul modello di quelle esistenti nel settore del turismo.

No a congiunzioni di liste

Nel corso dell'assemblea ha ottenuto grande appoggio – 259 voti a 66 e 3 astenuti – la proposta di abolire le congiunzioni di liste nelle elezioni del Consiglio nazionale. Il gruppo parlamentare UDC si attiverà sotto alla cupola di Palazzo federale per ottenere una modifica della legge. Le sottoliste dovrebbero invece essere ancora possibili.

Le congiunzioni di liste – ha rilevato il consigliere nazionale argoviese Thomas Burherr – non riflettono in maniera corretta la volontà degli elettori. Per il politico, l'influenza che i mandati restanti hanno sulla ripartizione dei seggi è completamente fuori dal controllo degli elettori.

Unione europea e neutralità

A far discutere sono state anche le relazioni tra Berna e Bruxelles e la neutralità. Il consigliere nazionale lucernese Franz Grüter ha criticato quella che ha definito una «strisciante adesione all'UE» e ha fatto notare che ci sono punti insostenibili per la Svizzera nei negoziati, tra cui l'adozione dinamica della legislazione e la risoluzione delle controversie da parte della Corte di giustizia europea.

Di neutralità ha parlato il consigliere nazionale solettese Walter Wobmann dicendosi infastidito dalla disponibilità della Svizzera a vendere carri armati alla Germania. «In seguito al trasferimento di carri armati tedeschi all'Ucraina, questo scambio colma le lacune dell'esercito tedesco», ha fatto notare Wobmann, sottolineando quanto sia a rischio la neutralità elvetica.

Soddisfazione per elezioni

All'assemblea, alla quale hanno partecipato oltre 300 delegati e anche i consiglieri federali Albert Rösti e Guy Parmelin, è stata pure espressa grande soddisfazione per il successo riscosso alle elezioni federali di ottobre.

Il responsabile della campagna elettorale Marcel Dettling si è rallegrato per l'esito dei suoi sforzi. Ha però ricordato che Chiesa aveva auspicato la mobilitazione di 100'000 elettori in più rispetto a quattro anni fa. Alla fine, il partito ha riconquistato circa 93'000 elettori, mancando quindi di poco l'obiettivo.