Sicurezza stradale Upi vuole dimezzare numero di morti sulle strade

ATS

14.11.2017 - 18:18

Upi vuole dimezzare numero di morti sulle strade (foto d'archivio)
Upi vuole dimezzare numero di morti sulle strade (foto d'archivio)
SDA

Dimezzare il numero di morti sulle strade entro dieci anni. È l'obiettivo dell'Ufficio prevenzione infortuni (upi). Per riuscirvi, a detta degli esperti, non occorrono nuove disposizioni. La legislazione in vigore e le misure di Via sicura sono adeguate.

L'anno scorso 216 persone sono decedute sulle strade svizzere. Secondo l'upi, per ridurre i morti sotto i 100 e diminuire in modo considerevole il numero di feriti gravi non è necessario introdurre nuove regole comportamentali. Basta rispettare il diritto vigente e mettere coerentemente in atto i provvedimenti di Via sicura, nonché proseguire l'attività di prevenzione.

In occasione del 19esimo forum sulla sicurezza stradale, tenutosi oggi a Berna - a cui hanno partecipato rappresentanti del Touring Club Svizzero (TCS), dell'Automobile Club Svizzero (ACS) e dell'Associazione traffico e ambiente (ATA) - esperti dell'upi e dell'Ufficio federale delle strade (USTRA) si sono prefissati quale obiettivo di far scendere il numero dei morti sulle strade sotto i 100, ciò che consentirebbe di salvare 116 vite all'anno.

Secondo l'upi, "Via sicura è efficace, ma il suo potenziale non viene sfruttato appieno. Si potrebbero effettuare singoli adeguamenti, ad esempio riguardo alla normativa per conducenti spericolati".

In Parlamento tuttavia la pressione su Via sicura sta salendo, tanto che anche il Consiglio federale si è detto disposto a riaprire la discussione sui cosiddetti "pirati della strada". In un rapporto, il governo ritiene "possibile" rinunciare a fissare una pena di prigione minima per un'infrazione da "pirata della strada" e ad abbassare a sei mesi la durata minima della revoca della patente.

Anche la Commissione dei trasporti del Consiglio degli Stati ha preferito depositare una nuova mozione che chiede di concedere ai giudici maggiore discrezionalità nel determinare la gravità delle infrazioni, di rinunciare alla pena detentiva di almeno un anno e di ridurre la durata minima della revoca della patente. Secondo la commissione, al giudice verrebbe così restituita la facoltà di gli eccessi di velocità e la proporzionalità della pena.

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