Nuova commissaria Ue Von der Leyen-Svizzera, dubbi su rapporti

ATS

17.7.2019 - 10:27

La nuova presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
La nuova presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Source: KEYSTONE/AP/JEAN-FRANCOIS BADIAS

È un capitolo ancora tutto da scrivere quello dei rapporti fra la nuova presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e la Svizzera: non sono noti infatti elementi che possano aiutare a capire quale sarà il suo orientamento nei confronti della Confederazione.

L'unica cosa certa è che la 60enne tedesca è una convinta europeista: il padre (1930-2014) è stato alto funzionario dell'Ue, prima di diventare a lungo (1976-1990) presidente del governo della Bassa Sassonia. Ursula von der Leyen è nata a Bruxelles, dove ha vissuto i primi 13 anni di vita.

Nel 2011 – era allora ministra del lavoro in Germania – propose di uscire dalla crisi dell'euro attraverso un'espansione dell'Ue, chiamata a suo avviso a diventare un'unione politica. In un'intervista allo Spiegel dichiarò: «Il mio obiettivo sono gli Stati Uniti d'Europa, sul modello di Paesi federali come la Svizzera, la Germania o gli Usa». Non sono praticamente note altre dichiarazioni sulla Svizzera. Nell'ottica elvetica qualcuno potrebbe comunque pensare che, quale donna politica tedesca, abbia maggiore affinità con la Confederazione che un presidente Ue proveniente dalla Polonia o dalla Croazia.

Inoltre è cittadina di un paese federalista e potrebbe quindi teoricamente mostrare più comprensione per processi decisionali complicati, come per esempio quello che concerne l'accordo quadro. Secondo taluni il suo precedessore, Jean-Claude Juncker, mostrava comprensione per la nazione dei 26 cantoni. Ben più importante appare la partenza del discusso capo di gabinetto di Juncker, il tedesco Martin Selmayr, che è considerato l'architetto della linea dura dell'Ue nei confronti della Svizzera e in particolare del mancato riconoscimento dell'equivalenza borsistica.

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