Coesione socialeXenofobia: la situazione peggiora tra i giovani
ns, ats
9.2.2023 - 10:50
Un terzo delle persone che lo scorso anno abitavano in Svizzera ha subito discriminazioni o violenze, perlopiù per motivi razziali. Il dato globale è stabile rispetto agli scorsi anni, ma è peggiorato per i giovani.
ns, ats
09.02.2023, 10:50
09.02.2023, 10:58
SDA
Il 53,5% del campione di persone di età compresa tra 15 e 24 anni interpellate dall'Ufficio federale di statistica (UST) nell'indagine sulla convivenza in Svizzera, realizzata ogni due anni da un decennio, ha indicato di essere stata confrontata con un atteggiamento discriminatorio o con violenza, fisica o psicologica.
Rispetto al 2020 il dato è cresciuto di 6 punti percentuali, indica la documentazione pubblicata oggi dal Dipartimento federale dell'interno.
La ricerca, realizzata dall'UST su incarico del Servizio per la lotta al razzismo e della Segreteria di Stato della migrazione, si basa sulle dichiarazioni delle persone interpellate, tutte residenti permanente nella Confederazione. Poco meno di un terzo ha affermato di aver subito discriminazioni o violenze, una quota stabilmente alta rispetto agli anni precedenti.
Un passato migratorio porta discriminazione
Chi ha vissuto episodi di discriminazione, li riconduce nella maggior parte dei casi a moventi etno-razziali, soprattutto alla nazionalità (50%), ma anche al colore della pelle o a segni corporei (19%), alla religione (17%) o all'origine etnica (15%).
Le persone con retroterra migratorio sono particolarmente colpite dal fenomeno: tra loro, la quota di chi dichiara di aver fatto i conti con discriminazioni o violenze è del 40%.
Secondo gli autori dell'indagine, gli indici del razzismo e della xenofobia sono stabili e gli atteggiamenti negativi nei confronti di gruppi e minoranze continuano a calare lentamente. Gli stereotipi negativi, in particolare nei confronti dei musulmani, ma anche degli ebrei, non accennano invece a diminuire.
Una chiara maggioranza della popolazione residente in Svizzera (60%) ritiene che il razzismo sia un problema reale da prendere sul serio. La quota della popolazione che giudica insufficienti le misure di lotta al razzismo tende ad aumentare leggermente dal 2018 (2018: 31%, 2020: 32%, 2022: 34%), tra i 15-24enni nel 2022 è addirittura del 47%.