Usa – Siria Usa nascosero raid che uccise decine di civili in Siria

SDA

13.11.2021 - 21:09

Baghuz dopo un attacco il 24 marzo 2019
Baghuz dopo un attacco il 24 marzo 2019
Keystone

Gli Stati Uniti hanno nascosto per anni un raid a Baghuz, ultima roccaforte dell'Isis in Siria, nel marzo del 2019, in cui sono rimasti uccisi decine di civili, soprattutto donne e bambini. Ma ora, per la prima volta, lo ammettono: nell'attacco sono morte 80 persone.

Un'inchiesta del New York Times rivela i minuti precedenti al raid e il panico di quelli successivi, quando le forze americane si sono accorte dell'errore. Nessuna indagine indipendente è però mai stata condotta sull'accaduto.

Una strage di civili, una delle maggiori nella guerra all'Isis, mai pubblicamente ammessa dalle autorità americane, almeno fino a ora. Era il 18 marzo del 2019 quando un raid americano ha colpito con due bombe, una dietro l'altra, una folla composta soprattutto da donne e bambini a Baghuz. Che qualcosa fosse andato storto alla base americana di Al Udeid in Qatar è stato subito evidente: «abbiamo lanciato bombe su 50 donne e bambini», ha detto sconvolto un analista militare.

L'indagine del New York Times ricostruisce l'incidente e quanto accaduto dopo, incluso un ufficiale legale che descrisse a caldo l'incidente come un possibile crimine di guerra che richiedeva un'indagine. «Ma a quasi ogni passo le forze armate hanno cercato di nascondere il catastrofico raid. Il numero dei morti è stato minimizzato. Le informazioni al riguardo tenute segrete. E i top leader non sono stati avvertiti. L'ispettore generale del Dipartimento della Difesa avviò un'inchiesta ma i risultati furono ritardati e ogni menzione del raid rimossa», scrive il New York Times, secondo il quale a dirigere l'attacco è stata l'unità speciale Task Force 9, della quale fanno parte anche le Delta Force.

Il New York Times ha inviato le conclusioni della sua inchiesta al Central Command americano che per la prima volta ha ammesso l'attacco, spiegando che era giustificato. le due bombe hanno ucciso 16 combattenti dell'Isis e quattro civili: per le altre 60 persone non viene chiarito se si è trattato di civili o meno, visto che le donne e i bambini nell'Isis hanno spesso armi. «Detestiamo la perdita di vite innocenti e prendiamo tutte le misure possibili per prevenirle», afferma il capitano Bill Urban, il portavoce del Central Command.

L'inchiesta del New York Times rivela i timori di molti sulla Task Force 9, che sembrava sistematicamente aggirare le tutele previste per limitare le morti di civili. I gruppi dei diritti umani non erano gli unici a suonare l'allarme sulla Task Force 9: anche alcuni agenti della Cia in Siria era preoccupati dai raid della Task Force 9 e hanno denunciato le loro preoccupazioni all'ispettore generale del Dipartimento della Difesa, che ha indagato ma i risultati dell'inchiesta sono top secret.

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