AdvertorialDopo 64 ore, Buemi ha conquistato il titolo di campione del mondo
In cooperazione con Toyota
7.12.2023
Una gara di resistenza di almeno sei ore rappresenta per l’uomo e per l’auto una grossa sfida. Anche nella passata stagione, Toyota Gazoo Racing l’ha padroneggiata al meglio.
In cooperazione con Toyota
07.12.2023, 08:08
07.12.2023, 14:10
In cooperazione con Toyota
Chi vuole assistere a una competizione del WEC in TV o dalla tribuna ha bisogno soprattutto di una cosa: resistenza. Perché si tratta proprio di questo: il WEC è il World Endurance Championship della FIA e endurance in italiano significa «resistenza». In un campionato mondiale, i piloti guidano tra le sei e le 24 ore a seconda della località. Nell’abitacolo si alterna un terzetto. Il WEC è e rimane uno stress test per l’uomo e per l’auto, che devono resistere tre volte di più rispetto a una gara di Formula 1.
Uno stress test che il team di Toyota Gazoo Racing ha padroneggiato al meglio negli ultimi anni. Il produttore giapponese si è assicurato il titolo di campione del mondo nella classe regina per la quinta volta consecutiva in questa stagione. Sei piloti guidano per Toyota Gazoo Racing in due diversi equipaggi.
Un neozelandese, un giapponese e uno svizzero
Uno dei due terzetti si è assicurato anche il titolo piloti. Tra loro Brendon Hartley (34), il neozelandese che ha guidato per la Toro Rosso in Formula 1 nel 2018. Insieme a lui c’è il pilota giapponese Ryo Hirakawa (29), che per molti anni è stato uno dei migliori piloti della Super Formula locale prima di passare alle gare su lunga distanza. A bordo c’è anche il vodese Sébastien Buemi (35), anche lui ex pilota di Formula 1 e ora quattro volte campione del mondo, tre volte nel WEC e una volta in Formula E (leggi l'intervista a Buemi più giù).
La maggior parte degli osservatori riteneva più forte il secondo team Toyota Gazoo Racing con il britannico Mike Conway (40), il giapponese ex pilota della Sauber Kamui Kobayashi (37, che ricopre anche il ruolo di team principal) e l’argentino José Maria Lopez (40). Tuttavia, nel corso dell’anno hanno avuto più sfortuna nelle gare e si sono classificati secondi.
Alla Toyota la passione per l’automobilismo parte dal capo
L’ascesa di Toyota Gazoo Racing nelle diverse classi di sport motoristici ha molto a che fare con il nome di Akio Toyoda (67). L’ex CEO e attuale presidente del Gruppo Toyota è stato, infatti, un pilota entusiasta. Nel 2007 volle partecipare alla 24 Ore del Nürburgring con un team Toyota, ma a lui e ai suoi compagni di squadra non fu permesso di gareggiare come «team aziendale» classico. Toyota prese in prestito il nome «Gazoo» da un sito web dell’azienda e corse con lo pseudonimo di «Morizo». Il resto è storia.
Nel World Endurance Championship sono state sette le gare valide per il Campionato del mondo. Chi ha partecipato a tutte le competizioni dall’inizio alla fine ha corso per un totale di 64 ore:
la 1000 Miglia di Sebring negli Stati Uniti (durata della gara quasi esattamente otto ore)
Toyota non ha dovuto nemmeno aspettare l’ultima gara nel Bahrain, all’inizio di novembre, per aggiudicarsi il titolo costruttori. I punti necessari sono stati conquistati proprio nella gara in casa a Fuji, in Giappone. Questa è stata la decima volta che la 6 Ore del Fuji si è svolta nel suo formato attuale e la nona volta in cui Toyota ha trionfato. Il gruppo propulsore della GR010 Hybrid viene prodotto a meno di 25 chilometri dal circuito presso il Centro Tecnico Toyota Higashi-Fuji. Per questo motivo sono numerosi i collaboratori di Toyota che assistono alla gara del Campionato mondiale.
In aprile a Spa è stato evidente che anche una competizione che dura sei ore può offrire molti colpi di scena. Da questa stagione il regolamento vieta l’utilizzo delle termocoperte per tenere le gomme in temperatura. Ed ecco che, a causa delle gomme fredde, Hartley ha colpito con l’auto la colonna di pneumatici dopo la curva dell’Eau Rouge nel giro di riscaldamento delle qualifiche. Il terzetto, che successivamente si è aggiudicato il titolo di campione del mondo, è dovuto partire dal fondo ed è riuscito comunque a piazzarsi al 2° posto.
La Classe Hypercar sta vivendo un boom
Spa dimostra quanto Toyota Gazoo Racing domini il WEC. Tuttavia, questo quinto titolo di squadra non è la norma, ma uno dei più importanti. La Classe Hypercar sta vivendo un boom, marche automobilistiche sempre più importanti e ricche di tradizione competono e sfidano Toyota che ha quindi rivisto sensibilmente la sua GR010 Hybrid in vista della passata stagione. Da un lato, c’è stato un aggiornamento dell’aerodinamica che ha interessato, tra l’altro, le varie ali. Inoltre, il nuovo regolamento del WEC prevedeva che il peso di ogni auto venisse ridotto da 1100 a 1040 chilogrammi, influenzando il gruppo propulsore con i suoi 520 kWh di potenza.
Alla fine si sono aggiudicati il titolo e Brendon Hartley ha colto l’opportunità di riassumere in questo modo: «Sono davvero orgoglioso di far parte del terzetto di campioni del mondo e di questo team Toyota Gazoo Racing. Grazie a tutti per la fantastica stagione».
Sébastien Buemi: «A Le Mans il cibo è molto importante»
Qual è il fascino del WEC? Sébastien Buemi: Si deve solo provare a immaginare: alla 24 Ore di Le Mans percorriamo quasi 5000 chilometri con una sola auto. In più trovo stupendo condividere questa auto con altri due piloti, e si condividono anche le emozioni.. Le gare durano almeno sei ore. Come le affronta? Siamo preparati bene. Prima di Le Mans facciamo diversi stress test di 35 ore. Si deve fare attenzione alle gomme e ai freni. A Le Mans sono addirittura 24 ore. Sono importanti il cibo e il sonno. Soprattutto il cibo, non importa se si mangia alle due di notte o a metà pomeriggio. Nelle ultime due o tre gare di Le Mans non ho dormito quasi per niente. Con un po’ di esperienza è fattibile. Da pluricampione: quali obiettivi vuole raggiungere ancora? Voglio assolutamente vincere le gare! Naturalmente mi piacerebbe diventare ancora campione del mondo. E vogliamo vincere ancora Le Mans. Quest’anno siamo arrivati al secondo posto. Come trascorre l’inverno? Attualmente mi trovo in Gran Bretagna per i test con il simulatore di Formula 1 della Red Bull (ndr: l’intervista è stata realizzata tre giorni prima del GP di Abu Dhabi). Ma soprattutto, in inverno ho più tempo per la mia famiglia e i miei tre figli.
Si tratta di un contenuto sponsorizzato. «In cooperazione con…» significa che il contenuto è stato prodotto per un cliente e pagato da quest’ultimo.