Advertorial Quali innovazioni prevede BMW?

In cooperazione con BMW

14.3.2022

Paul de Courtois, Presidente e CEO di BMW (Svizzera) SA, parla dell’ambizioso futuro elettrico delle sue auto, della particolare immagine del suo marchio e dell’imminente spettacolo in streaming #VisionaryDreams, con cui BMW intende proporre novità e momenti di intrattenimento sul modello di «Scommettiamo che...?»

In cooperazione con BMW

Signor de Courtois, l’industria automobilistica sta cambiando. A che punto si trova il BMW Group?

Paul de Courtois: Abbiamo un obiettivo ben preciso: vogliamo diventare la casa automobilistica premium più sostenibile in assoluto per la mobilità individuale. Per questo abbiamo elaborato una tabella di marcia chiara e trasparente, che prevede un aumento progressivo delle vendite di modelli full electric di una media molto superiore al 50 per cento all’anno entro il 2025. Nel complesso, intendiamo vendere dieci milioni di veicoli completamente elettrici nei prossimi dieci anni ed entro il 2030 puntiamo a generare almeno la metà del nostro fatturato globale con veicoli full electric. A partire dall’inizio del prossimo decennio per il nostro marchio MINI vorremmo addirittura disporre di un’offerta esclusivamente elettrica. In parallelo, entro il 2030 prevediamo di ridurre le emissioni di CO2 dell’intero ciclo di vita di un’auto – ossia dalla produzione alla fine della fase di utilizzo – del 40 per cento rispetto al 2019.

Quali sono i nuovi modelli elettrici prossimamente in programma?

Dopo la MINI Cooper SE e la BMW iX3 nel 2019 e nel 2020, abbiamo lanciato da poco altri due modelli importanti: la BMW iX e la BMW i4. Già quest’anno stiamo aggiungendo versioni full electric della X1 e della Serie 7. Un po’ più avanti seguiranno i modelli completamente elettrici della Serie 5 e della MINI Countryman. Nel complesso, già dal prossimo anno avremo almeno un modello full electric in circa il 90 per cento dei nostri attuali segmenti di mercato. I modelli menzionati sono tutti estremamente importanti per il mercato svizzero, la X1 in particolare è uno dei modelli BMW più popolari a livello nazionale. I modelli spaziosi includono anche la BMW Serie 5 e la MINI Countryman.

Anche BMW Motorrad fa parte del BMW Group. Come procede concretamente lo sviluppo dell’elettromobilità in questo settore?

Dopo aver presentato nel 2013 il C Evolution, il primo scooter elettrico di BMW Motorrad, ora stiamo portando avanti la nostra strategia in termini di elettromobilità per gli agglomerati urbani, ad esempio con il BMW CE 04 presentato di recente che, oltre alla trazione elettrica, dispone anche di un design avveniristico e di soluzioni innovative per la connettività. In generale, si può dire che tutti i nuovi modelli BMW Motorrad per la mobilità urbana saranno di tipo full electric.

Nel complesso, BMW sta compiendo sforzi negli ambiti più diversi per prepararsi a un futuro più sostenibile. Può illustrarne alcuni?

Uno degli impegni più importanti è l’obiettivo dell’Accordo di Parigi sul clima di limitare il riscaldamento globale a un massimo di 1,5 gradi Celsius – noi siamo la prima casa automobilistica tedesca ad aver aderito al «Business Ambition for 1,5°C». Inoltre, come parte dell’iniziativa «Race to Zero» delle Nazioni Unite, al più tardi entro il 2050 vogliamo diventare climaticamente neutrali lungo l’intera catena del valore. Non da ultimo, perseguiamo la visione di mantenere le materie prime in circolo il più a lungo possibile. La nostra attenzione si concentra quindi sulla circolarità.

Cosa si intende esattamente per circolarità in BMW?

Si tratta di una nuova componente fondamentale del futuro sviluppo del prodotto e della strategia di sostenibilità del BMW Group. Poiché le risorse del nostro pianeta stanno diventando sempre più scarse, vogliamo utilizzare le materie prime in modo responsabile e ridurre le emissioni di CO2 per la loro estrazione e lavorazione. Lo facciamo all’insegna della «Circular Economy», che da noi si compone di quattro termini fondamentali RE:THINK, RE:DUCE, RE:USE, RE:CYCLE. Il nostro obiettivo è «Secondary First», il che significa che in futuro vogliamo portare la percentuale di materiali secondari dal 30 per cento al 50 per cento. La BMW i Vision Circular è un eccellente esempio di questo potenziale: si tratta di un’automobile adattata in modo sistematico ai cicli dei materiali e realizzata quasi al 100 per cento con materiale secondario – uno scorcio di come potrebbe essere la mobilità individuale, sostenibile e lussuosa negli ambienti urbani del 2040.

Presto avremo modo di scoprire cosa bolle in pentola in occasione del grande show in streaming #VisionaryDreams del 24 marzo. Può darci una piccola anteprima?

Assolutamente. Dopo il grande successo della nostra prima edizione di un anno fa con oltre 20'000 spettatori, quest’anno vorremmo fare anche meglio con #VisionaryDreams. Questo è il nostro modo di combinare la comunicazione digitale con l’esperienza fisica e di coinvolgere ancora di più anche i nostri partner commerciali. Lo spettacolo in streaming di circa 90 minuti che si terrà il 24 marzo è per così dire solo il preludio, perché il fine settimana successivo nelle nostre concessionarie di tutta la Svizzera sono in programma le esposizioni di primavera e, per concludere, presso il BMW Group Brand Experience Center di Dielsdorf si svolgerà un Motorshow che durerà tutta la settimana.

#VisionaryDreams è uno spettacolo nel vero senso della parola. Come ci si deve immaginare l’evento in streaming?

Vogliamo informare e intrattenere le persone allo stesso tempo. Ci si può immaginare il format come uno spettacolo del sabato sera, simile a «Scommettiamo che...?», con contributi interessanti, talk informativi, intrattenimento e ospiti esclusivi. Il tutto verrà trasmesso in tre lingue per poter tenere nel debito conto le diverse regioni linguistiche della Svizzera. In più, posso garantire che i fan di BMW, MINI e BMW Motorrad non si pentiranno assolutamente di aver partecipato!

Parola d’ordine «intrattenimento»: Quali saranno gli ospiti e le sorprese con cui intendete intrattenere i vostri spettatori quest'anno?

Abbiamo in programma molte cose: tra le altre, i due cantanti Noah Veraguth dei Pegasus e Luca Hänni si sfideranno in una caccia al tesoro in tutta la Svizzera a bordo della BMW iX. Inoltre, quest’anno ci sarà anche una MINI Challenge: la comunità MINI ’verrà chiamata a costruire un nuovo modello speciale di MINI nella zona di Lucerna. Il freerider Jérémie Heinz aggiungerà una buona dose di azione. Inoltre, estraiamo per i nostri spettatori una valanga di fantastici premi. E ci sarà anche la serata con una prima musicale di livello mondiale. Ci sarebbe ancora molto altro da dire, ma non voglio svelare tutto!

Veniamo al Motorshow. Cosa ci proporrà?

Da noi a Dielsdorf stiamo allestendo un enorme stand espositivo per BMW, MINI e BMW Motorrad. A differenza delle fiere classiche, al nostro salone aperto al pubblico i visitatori potranno testare gli ultimi modelli di auto e moto direttamente sul posto. Ci sono diverse aree tematiche, come Urban, Outdoor, 50 anni di BMW M, Heritage o MINI Big Love. Si potranno ammirare anche le avveniristiche vision car BMW i Vision Circular e MINI Vision Urbanaut.

Il futuro della mobilità porta con sé una serie di sfide. Una di queste rimane il target di CO2. Nel 2020 l’industria automobilistica svizzera non è riuscita a raggiungerlo e ha dovuto pagare multe per centinaia di milioni. Come affrontate la situazione?

Noi sì! Il BMW Group ha fatto il suo dovere e per la sesta volta consecutiva dal 2016 abbiamo raggiunto i rigorosi obiettivi di CO2 della Confederazione – siamo l’unico produttore di auto premium in Svizzera ad aver evitato le sanzioni per tutto il tempo. Ne siamo orgogliosi, perché in Svizzera abbiamo anche la più alta percentuale di auto M al mondo, il che rende ancora più difficile raggiungere gli obiettivi di CO2. Sono molto fiducioso che anche in futuro continueremo a soddisfare i requisiti come fatto fino ad ora. In questo ci aiuteranno i nostri nuovi modelli.

Lei ha menzionato la BMW M: questa parte dei vostri prodotti è sinonimo di prestazioni, performance, sound e sport motoristici ed è estremamente popolare in Svizzera. Ma è davvero adatta ai piani futuri, caratterizzati dall’elettromobilità?

BMW M ha una tradizione molto lunga. Su questo ci troviamo a un punto di svolta: un passo per volta, entro il 2030 elettrificheremo anche questi modelli. In questo ambito, ad esempio, rientra la BMW i4 M50, che è già full electric e, grazie alle prestazioni superiori, dimostra che la filosofia M e l’elettromobilità non si trovano assolutamente in contraddizione!

#VisionaryDreams Streaming-Show il 24 marzo

Al nostro esclusivo show in streaming potrete assistere a interessanti e-Mobility Talk con esperti qualificati sul futuro elettrizzante della mobilità. In esclusiva, parteciperete alla presentazione di un nuovo modello BMW e avrete la possibilità di acquistarlo direttamente online. E seguirete in diretta il lancio di una nuova offerta con la quale potrete realizzare più facilmente il vostro sogno di una BMW o una MINI. Naturalmente senza trascurare lo show: vi aspetta una serata indimenticabile con Luca Hänni e Noah Veraguth di Pegasus, che prima gareggeranno tra loro sulla BMW iX Tour de Suisse e poi eseguiranno un medley insieme in una prima mondiale. Inoltre, l’atleta di sport estremi e sciatore freestyle Jérémie Heitz e il writer Boogie non faranno mancare il meglio dell’intrattenimento. In diretta, in modo interattivo e visionario: venite a scoprire insieme a noi il 24 marzo dalle ore 19.00.

Con la rapidissima espansione della mobilità elettrica, emerge però un’altra sfida: l’infrastruttura di ricarica. Per molti non è ancora sufficiente, soprattutto per chi noleggia. Come valuta questo problema in Svizzera?

Questo è un punto di importanza critica. In questo momento l’infrastruttura di ricarica non è in grado di tenere il passo con lo sviluppo vertiginoso dell’elettromobilità. È una grande sfida per l’economia e la politica. Sebbene la proposta di revisione della legge sulla CO2 preveda la promozione di stazioni di ricarica nei condomini, nelle aziende e nei luoghi pubblici, queste dovranno essere finanziate esclusivamente con il fondo delle sanzioni pagate dagli importatori. Il problema è che sempre più importatori raggiungeranno gli obiettivi di CO2, quindi queste multe andranno via via scomparendo. In questo caso, non ci sarebbero più fondi disponibili per promuovere l’infrastruttura di ricarica. Quindi, serve un canone minimo annuale per l’installazione delle stazioni di ricarica necessarie.

BMW come sta affrontando questo problema?

In realtà, stiamo contribuendo con il nostro impegno e non ci limitiamo ad aspettare che l’infrastruttura migliori. Una delle nostre iniziative è il programma di finanziamento in stretta collaborazione con il produttore ABB, che prevede stazioni di ricarica pubbliche presso le nostre società commerciali. Negli ultimi mesi, siamo riusciti a realizzare più di 60 stazioni di ricarica rapida e 300 nuove unità wallbox. La condizione per ottenere gli incentivi è che tutte le stazioni di ricarica rapida e almeno la metà delle wallbox siano accessibili al pubblico. Stiamo dando il buon esempio anche nella nostra sede aziendale, con 80 nuove stazioni di ricarica gratuite per i nostri dipendenti. Presto qui verrà installata la nuova ABB Terra 360, una delle stazioni di ricarica più veloci al mondo.

In ogni caso, non sembra che Lei sia a corto di idee: BMW è famosa per essere un’azienda innovativa. Quali sono i vostri piani per l’innovazione?

Tra le altre cose, stiamo lavorando sul motore a celle a combustibile a idrogeno, per il quale vediamo un potenziale, specialmente per i veicoli di grandi dimensioni. Interessante anche la batteria allo stato solido, a mio avviso una delle tecnologie più importanti per ottenere auto elettriche più efficienti e sostenibili. Queste batterie non solo aumentano l’autonomia, ma lasciano anche più spazio nell’abitacolo e generano costi ancora più bassi, un risparmio che possiamo trasferire sul cliente. Entro la fine del decennio, prevediamo una produzione di serie in questo ambito. In parallelo, miglioriamo costantemente l’esperienza del cliente e stiamo impostando in modo intuitivo l’online journey, dalla configurazione all’ordine e fino alla fase di utilizzo, con l’obiettivo di offrire la migliore customer experience premium del settore.

Come vede il tema degli abbonamenti auto, quanto intendete spingere su questo punto?

Stiamo osservando questo sviluppo con grande attenzione, l’abbonamento è un’alternativa interessante ai noti modelli di finanziamento per l’acquisto o il leasing. Abbiamo già offerte di abbonamento per veicoli usati poco sia a marchio BMW che MINI e stiamo lavorando a un’offerta analoga per i veicoli nuovi. Magari riuscirà a scoprire di più durante il nostro spettacolo in streaming del 24 marzo!

In generale, la proprietà non è superata nell’era della condivisione, dello streaming, di Netflix, ecc.?

Esistono analisi che prevedono una grande crescita dell’offerta di abbonamenti, quindi per noi è molto importante ampliare l’offerta. Consideriamo il modello in abbonamento principalmente come un’estensione dei nostri modelli di finanziamento tradizionali, al fine di soddisfare le esigenze di nuovi gruppi target. Per il momento l’acquisto e il leasing rimarranno opzioni importanti.

Un’altra tendenza sono le auto a guida autonoma. Come si pone riguardo a questo tema?

Un argomento assolutamente entusiasmante, che è importante anche per noi e su cui stiamo già lavorando. Ad esempio, la BMW iX è il primo modello di serie del BMW Group a utilizzare i sistemi di assistenza alla guida di un nuovo modulo tecnologico che rappresenta una logica evoluzione delle funzioni di guida automatizzata. In questo ambito riteniamo che ci siano tre elementi su cui concentrare l’attenzione: in primo luogo, un comfort di guida superiore per il conducente, con un alleggerimento in caso di ingorghi e più tempo disponibile. In secondo luogo, una maggiore sicurezza, poiché il veicolo vede in modo rapido, completo e contemporaneo – e in terzo luogo, una maggiore efficienza attraverso un uso ottimizzato dell’infrastruttura stradale. Per noi è solo una questione di tempo prima che arrivi la guida automatizzata. Quando arriverà quel momento, saremo pronti.

BMW è uno dei marchi automobilistici più popolari in Svizzera e occupa sempre le prime posizioni nelle classifiche di vendita. Come spiega questa popolarità?

È legata a vari fattori. Sicuramente c’entra la nostra vasta gamma di prodotti, ma anche la nostra rete di rivenditori molto ben sviluppata, che offre ai clienti un servizio superlativo. Quando sono arrivato in Svizzera, sono rimasto piacevolmente sorpreso dal fatto che ogni nuova auto BMW o MINI includesse automaticamente un pacchetto di assistenza di 10 anni. Ovviamente si tratta di un valore aggiunto assoluto, che regala comfort e sicurezza ai clienti, e previene discussioni in caso di riparazione.

Ha già lavorato come Managing Director per i mercati più diversi, tra cui l’Europa orientale e il sud-est asiatico. In che misura la Svizzera differisce da altri mercati o Paesi in termini di clienti BMW?

Ci sono varie differenze. Una di queste è che il mercato automobilistico svizzero è rimasto stabilmente ad alti livelli per anni, fatta eccezione per il periodo della pandemia. Ciò si riflette anche nella nostra fortissima rete di concessionari in tutte le regioni della Svizzera. Una differenza importante rispetto ad altri Paesi è anche l’altissima percentuale di veicoli premium, che con oltre il 30 per cento è superiore pressoché a qualsiasi altra parte del mondo. E in terzo luogo, noto che, rispetto ad altri Paesi, i clienti svizzeri di solito richiedono modelli BMW e MINI molto ben equipaggiati – il che ci fa estremamente piacere.

BMW non è solo popolare come brand automobilistico, ma anche come datore di lavoro. Qual è il suo segreto?

È vero, in effetti la fluttuazione all’interno della nostra azienda è minima. Dal mio punto di vista questo è un buon segno perché, con il basso tasso di disoccupazione in Svizzera, ci sarebbero fondamentalmente molte altre opportunità di lavoro per ciascun dipendente. Penso che il nostro segreto sia voler costruire un rapporto di fiducia con i nostri dipendenti, e queste non sono solo parole vuote. Da quando sono arrivato, questa è stata la mia prima priorità. Un altro elemento fondamentale è la collaborazione con la nostra sede centrale a Monaco di Baviera, che offre ai dipendenti opportunità di ulteriore sviluppo e innovazione. E, ultimo ma non meno importante, lavorare nella nostra azienda può anche essere considerato un valore nell’ottica del nostro impegno per una futura mobilità individuale sostenibile.

Come dobbiamo immaginare Paul de Courtois nei panni di «capo»?

Come azienda ci serve il coraggio di cambiare. Oltre all’importante pilastro della costruzione della fiducia reciproca già menzionato, la scelta migliore è un approccio calmo contraddistinto da una certa dose di modestia. Con il mio stile di leadership vorrei essere d’esempio e incoraggiare il mio team ad abbracciare apertamente il cambiamento. Ci saranno molte novità nei prossimi anni e dovremmo essere tutti noi a plasmare attivamente questo cambiamento.

Che modello guida privatamente?

Da anni guido ibridi plug-in con grande soddisfazione, al momento ho una X5 – ho tre figli e quindi ho bisogno di spazio. L’auto mi entusiasma ogni giorno di più! Per me è la combinazione perfetta di trazione elettrica e motore a combustione, un connubio davvero confortevole.

Quanto Le è servito per abituarsi alla logica dell’elettromobilità e della ricarica?

Mi sono abituato molto rapidamente, ma è chiaro che sono stato anche fortunato: il proprietario della nostra casa bifamiliare ha installato stazioni di ricarica fin dall’inizio, il che è molto comodo. Inoltre, posso ricaricare anche da noi in ufficio. Ecco perché ho trovato la transizione molto facile.

Infine, diamo un altro sguardo al futuro: qual è il Suo #VisionaryDream personale?

Il mio #VisionaryDream personale l’ho già menzionato: la guida autonoma. Un buon esempio di questo è la città di Singapore, dove ho lavorato per qualche tempo. Singapore occupa una superficie piccola in rapporto all’elevato volume del traffico. La guida autonoma potrebbe ridurre lo spazio occupato dal traffico e convertirlo in spazio verde o residenziale. Questo vale anche per le città della Svizzera. Mi piace andare in vacanza nel Vallese con la mia famiglia. Invece di concentrarmi sulla guida in un viaggio di diverse ore, potrei dedicarmi alla mia famiglia fin dal primo minuto. In breve: c’è ancora molto potenziale per il nostro business in questo settore!