Lifestyle A dieta: no alle pillole dimagranti sulla rete

CoverMedia

11.12.2017 - 16:12

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Statisticamente, una persona su tre acquista farmaci per perdere peso online.

Le probabilità che un individuo che inizia una dieta si affidi ad un ciclo di pillole dimagranti è molto alta. Secondo l’ente britannico per il controllo dei medicinali MHRA (Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency), una persona su tre acquista questi «medicinali» che, secondo una nuova ricerca, possono rivelarsi molto pericolosi per la nostra salute generale.

La ricerca, che ha coinvolto 1.800 persone a dieta, indica che una su tre ha acquistato delle pillole su internet. Tre quarti di esse hanno scelto di comprare il farmaco attratti dalla promessa di un processo di dimagrimento più rapido; oltre la metà è stata attratta invece dalla grande discrezione dell’ordine, mentre il 44% ha completato l’acquisto in rete per evitare di parlare faccia a faccia con il proprio medico o con un farmacista.

Ancora, 4 persone su 10 hanno ammesso di aver comprato le pillole pur conoscendo i rischi e gli effetti collaterali; per il 62% di esse, dietro all’acquisto vi è il desiderio «disperato» di dimagrire.

Secondo i risultati, circa due partecipanti su tre hanno avuto problemi di salute dopo aver assunto le pillole acquistate online: diarrea, nausea, sanguinamenti, vista annebbiata e problemi di cuore. Ancora più preoccupante il fatto che 4 su 5 non hanno condiviso di aver sofferto tali effetti collaterali con nessuno.

«È fondamentale che sappiate che ciò che si compra online comporta dei rischi», ha spiegato Lynda Scammell, della MHRA. «Se non siete a conoscenza di ciò, il vostro peso potrà diventare l’ultima delle vostre preoccupazioni».

L’organizzazione ha recentemente unito le forze con la ditta Slimming World per incoraggiare le persone a dieta a scegliere con cautela i loro prodotti dimagranti. Dall’aprile del 2013 ad oggi, la MHRA ha scoperto circa 4,5 milioni di euro in pillole non sicure e/o legali. Alcune di esse contenevano ingredienti farmaceutici non più in uso a causa del rischio di ictus e infarti.

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