Digitale & Lifestyle A tavola: perché si mangia di più in compagnia

CoverMedia

16.10.2019 - 16:08

Happy friends and family having lunch in garden with red wine

When: 20 Dec 2016
Credit: zerocreatives/Westend61/Cover Images
Happy friends and family having lunch in garden with red wine When: 20 Dec 2016 Credit: zerocreatives/Westend61/Cover Images
Source: zerocreatives/Westend61/Cover Im

Il fenomeno del «social dining» affascina gli scienziati. Ecco le sue radici.

Quando siamo a cena tra amici o a tavola con la famiglia, tendiamo sempre a mangiare di più. Si tratta di un fenomeno assai comune, che può sembrare negativo da punto di vista della… pancetta, ma piuttosto positivo in ambito psicologico, secondo un team di scienziati inglesi e australiani.

Un nuovo studio indica infatti che, attraverso un meccanismo innescato dai nostri antenati al fine della sopravvivenza, mangiare insieme ad altre persone ci offre una sensazione di protezione contro il timore di morire di fame, in particolare durante i mesi più freddi dell'anno. Questo fenomeno è noto come facilitazione sociale.

«Ciò che descriviamo come facilitazione sociale può essere inteso come il frutto della condivisione del cibo, una strategia che in passato doveva svolgere una funzione cruciale nel contesto ancestrale», ha dichiarato la dottoressa Helen Ruddock, leader della ricerca. «Questo spiega come mai è più probabile che ciò accada in un gruppo formato da individui che si conoscono».

Passati studi hanno dimostrato anche che, in compagnia, tendiamo a consumare fino al 48% di cibo in più, rispetto a quando mangiamo da soli. Il team ha analizzato 42 studi effettuati sul tema del «social dining», rilevando una forte tendenza umana a condividere le risorse di cibo per via della facilitazione sociale, anche se mangiare troppo in occasioni sociali può comunque avere delle ripercussioni negative sulla salute. Il contrario avviene invece quando ci troviamo in compagnia di persone che non conosciamo.

«Agli sconosciuti vogliamo trasmettere un’impressione positiva», continua la dottoressa. «Scegliamo dunque porzioni piccole, e questo spiega come mai la facilitazione sociale è meno pronunciata tra individui che non si conoscono. Le prove scientifiche indicano che questo fenomeno è più presente tra donne che mangiano insieme a gruppi di uomini, e tra le persone obese, che temono di essere giudicate dagli altri per le quantità eccessive di cibo che consumano».

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