Digitale & Lifestyle Alber Elbaz lancia un nuovo marchio con Richemont
La joint venture si chiamerà AZfashion.
Alber Elbaz sta collaborando con Richemont a una nuova avventura fashion.
Il designer marocchino-israeliano è forse più noto per il suo periodo di successo come direttore creativo di Lanvin. Tuttavia, secondo voci di corridoio, alla fine del 2015 è stato licenziato dalla casa francese a causa di disaccordi con la gestione del marchio.
Negli anni successivi all’uscita dall’etichetta, Elbaz ha tenuto un basso profilo, ma nel fine settimana ha ora confermato un nuovo accordo con i dirigenti della società svizzera Richemont per l’avvio di un nuovo marchio.
«Sono molto felice di collaborare con Richemont e di fondare la mia "fabbrica dei sogni”. Si concentrerà sullo sviluppo di soluzioni per le donne di oggi», commenta Alber Elbaz in una nota.
«Sono entusiasta di collaborare con persone buone, persone di talento e intelligenti e non vedo l'ora di divertirmi molto con questa nuova avventura».
La joint venture si chiamerà AZfashion. E Johann Rupert, presidente di Richemont, descrive il progetto come «una start-up innovativa e dinamica».
«Dopo aver ascoltato Alber Elbaz descrivere la sua visione della moda e i progetti che lo ispirano, sono stato colpito dalla sua creatività e intuizione», rivela Johann Rupert elogiando lo stilista.
«Il suo talento e inventiva, uniti alla sua sensibilità nei confronti delle donne e del loro benessere, saranno di grande valore per il nostro gruppo e le sue maison. Diamo un caloroso benvenuto ad Alber presso Richemont e non vediamo l'ora di iniziare un'entusiasmante collaborazione».
Dalla sua partenza da Lanvin, Elbaz ha creato linee in edizione limitata per artisti del calibro di LeSportsac, Tod's, Converse, nonché un profumo per Frederic Malle.
Richemont possiede un portafoglio di case di lusso di spicco, tra cui i marchi di gioielleria Cartier e Van Cleef & Arpels, etichette di orologi Baume & Mercier, IWC Schaffhausen, Jaeger-LeCoultre, Piaget, e aziende di moda come Alaia, Chloé e Peter Millar.
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