Digitale & LifestyleApp di fitness: servono davvero?
CoverMedia
17.12.2018 - 16:10
Se abbiamo deciso di intraprendere un viaggio (possibilmente di non ritorno) verso la forma fisica, ecco i migliori… accompagnatori.
Con i tempi che corrono, il lavoro e gli eterni impegni della giornata, sempre più persone si affidano alle applicazioni di fitness per svolgere la loro dose di attività fisica settimanale.
E se anche noi facciamo fatica a trovare il tempo per la palestra o per un buon personal trainer, la tecnologia può diventare un’ottima alleata.
Secondo una statistica condotta per conto della ditta Rock Health, circa il 47.5% delle persone che iniziano ad usare una app, non continuano ad aprirla a lungo. Tuttavia, i ricercatori della Pennsylvania State University, USA, sostengono che queste strategie possono essere realmente d’aiuto per chi pensa con serietà ad un nuovo regime di fitness.
«Una delle più grandi sfide dell’industria è mantenere le persone interessate ad usare le loro app anche dopo che la novità è passata», ha dichiarato S. Shyam Sundar, della Penn State. «L’obiettivo principale del nostro progetto è quello di aiutare a trovare il modo di mantenere le persone interessate ad utilizzare l’applicazione».
Dopo un’analisi di 682 profili su BodySpace, nota app di fitness, il team di ricerca ha scoperto che una delle feature principali – per esempio il numero di allenamenti che gli user possono seguire sulla app e la quantità di dettagli personali che si possono aggiungere sul proprio profilo, si equivalevano con il numero di allenamenti svolti e la quantità di pesi sollevati. In alcuni casi, questo portava addirittura ad un aumento del training (circa il 22.3%) e di pesi sollevati (approssimativamente del 36.8%).
Sempre secondo i risultati, le foto condivise dagli utenti potevano predire positivamente quanto peso veniva sollevato nelle loro sedute, mentre il numero di persone che seguivano un particolare user contribuivano ad aumentare le probabilità dello stesso sportivo di raggiungere un obiettivo prefissato – in particolare tra le donne – e anche la quantità di pesi sollevato.
«Ciò che abbiamo riscontrato, qui, è che certe funzioni chiave delle app possono dare agli utenti un senso di comunità e relazione con gli altri, di autonomia e competenza, che si associa automaticamente agli allenamenti che svolgiamo, e alla percentuale di obiettivi che si raggiungono», ha continuato Sundar.
La ricerca è stata pubblicata per intero nella rivista scientifica Health Communication.
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