AustraliaLe foreste pluviali emettono più CO₂ di quanta ne assorbano
Covermedia
31.10.2025 - 16:00
Un'analisi su mezzo secolo di dati mostra che le foreste tropicali del nord dell'Australia stanno perdendo la loro capacità di trattenere carbonio. Colpite da ondate di calore, siccità e cicloni, oggi rilasciano più CO₂ di quanta ne catturino, trasformandosi da serbatoio climatico a fonte di emissioni.
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31.10.2025, 16:00
31.10.2025, 16:23
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Per decenni le foreste pluviali tropicali sono state un baluardo contro il riscaldamento globale.
Ma in Australia questo equilibrio si sta spezzando: i boschi del nord tropicale emettono più anidride carbonica di quanta ne assorbano, diventando le prime foreste al mondo a passare da pozzo a sorgente di CO₂.
La causa non è la deforestazione, ma il cambiamento climatico. Temperature record, piogge irregolari e cicloni sempre più violenti compromettono la crescita degli alberi e riducono la capacità del suolo di trattenere carbonio.
Le foreste si svuotano di carbonio
Lo studio, pubblicato su Nature, ha monitorato oltre 10.000 alberi tra il 1971 e il 2019. Fino ai primi anni 2000, le foreste australiane accumulavano circa 0,6 tonnellate di carbonio per ettaro all'anno. Oggi ne perdono 0,9 tonnellate.
«Le foreste tropicali sono tra gli ecosistemi più ricchi di carbonio del pianeta», spiega Hannah Carle dell'Università di Western Sydney. «Ma la nostra ricerca dimostra che questa capacità è in serio pericolo».
Tra le cause principali:
Caldo estremo, che accelera l'evaporazione e uccide gli alberi;
Siccità prolungate, che bloccano la crescita delle nuove piante;
Cicloni tropicali, che devastano intere aree e aumentano la mortalità del bosco.
L'aumento della CO₂ atmosferica avrebbe dovuto stimolare la crescita delle piante – il cosiddetto effetto fertilizzante – ma non è accaduto. «Le perdite di carbonio non sono compensate da una maggiore crescita», spiega Carle. Quando il clima è troppo secco o caldo, gli alberi chiudono gli stomi per evitare la disidratazione, riducendo fotosintesi e assorbimento di CO₂.
Cicloni e danni a lungo termine
Lo studio mostra che, dopo un ciclone, la mortalità degli alberi cresce del 20% e la capacità di assorbire CO₂ resta ridotta per oltre sei anni. «L'assorbimento resta molto più basso anche a distanza di tempo», osserva Adrienne Nicotra dell'Australian National University.
Un segnale per il pianeta
Le foreste tropicali custodiscono circa un quarto del carbonio globale. Se iniziano a rilasciarlo, il riscaldamento climatico può accelerare drasticamente. Meno assorbimento naturale significa più CO₂ in atmosfera e maggiore stress per le piante – un circolo vizioso che rischia di coinvolgere anche Amazonia, Africa e Sud-est asiatico.
«I modelli climatici attuali potrebbero sovrastimare la capacità delle foreste di compensare le emissioni», avverte Carle. «Ogni grado in più di riscaldamento si riflette negli alberi. E quando loro smettono di respirare carbonio, siamo noi a restare senza fiato».