Salute Bambini con disturbi del sonno: è colpa dei cellulari

CoverMedia

31.1.2019 - 16:10

Source: Covermedia

Gli scienziati consigliano ai genitori di ridurre drasticamente il tempo di gioco o di utilizzo da parte dei loro figli dei gadget elettronici.

Tutti sappiamo che i tablet e gli smartphone, a causa dell’emissione di onde e di una luce cosiddetta blu, sono tutt’altro che benefici per la nostra salute generale. E in particolare nel caso dei bambini, che impiegano questi apparecchi tecnologici la sera prima di andare a dormire, il problema può manifestarsi attraverso un preoccupante disturbo del sonno.

Gli scienziati consigliano a tutti gli adulti di ridurre i tempi trascorsi sui vari social, o controllando le email di lavoro, o facendo ricerche generali su Google e internet. Per i genitori, invece, la raccomandazione è quella di salvaguardare anche la salute dei loro bambini spegnendo tutti gli schermi ad un’ora prestabilita.

Per la ricerca, gli esperti della San Diego State University, USA, capitanati dalla dottoressa Jean Twenge, hanno analizzato i risultati dello studio del 2016 National Survey of Children's Health, condotto dal Census Bureau degli USA.

Le linee guide in Gran Bretagna prevedono che i bambini di 5 anni dormano 11 ore per notte, quelli di 10 9 ore e 45 minuti, e i 15enni nove ore. La ricerca del dottor Twenge si è concentrata su un campione di 43.750 giovani fino a 17 anni, a cui è stato chiesto di rispondere a domande relative all’uso dei computer, cellulari, videogiochi e altri apparecchi elettronici durante il corso della settimana, e sulla quantità e qualità del sonno notturno.

Il team ha osservato che i ragazzi che trascorrevano più tempo davanti ad uno schermo, erano quelli che dormivano meno ore la notte. A causare gli effetti peggiori i gadget portatili, come gli smartphone e i tablet, più facilmente accessibili per i bambini la sera, anche dal comfort del loro letto.

Gli esperti consigliano vivamente di tenere sotto stretto controllo l’uso dei gadget portatili e di ridurre drammaticamente non solo il tempo trascorso davanti alla tv, ma anche al computer.

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