Digitale & Lifestyle Bambini sedentari: aumenta il rischio di depressione a 18 anni

CoverMedia

25.2.2020 - 16:08

Teenage girl using laptop in a public library

When: 17 Apr 2017
Credit: Tom Chance/Westend61/Cover Images
Teenage girl using laptop in a public library When: 17 Apr 2017 Credit: Tom Chance/Westend61/Cover Images
Source: Tom Chance/Westend61/Cover Image

La mancanza di attività fisica durante l’adolescenza causa problemi di salute mentale più avanti nella vita.

I giovani ragazzi dai 12 ai 16 anni che trascorrono tante ore al giorno seduti corrono un grosso rischio, non solo per la loro salute fisica, ma anche quella mentale.

I ricercatori della University College London (UCL) di Londra hanno rilevato una forte associazione tra la quantità di tempo trascorso in modo sedentario e lo sviluppo di sintomi depressivi, cattivo umore e scarsa concentrazione.

Secondo gli studiosi basterebbero appena 60 minuti di attività fisica quotidiana leggera o moderata, all’età di 12 anni, per causare una significativa riduzione del rischio di depressione all’età di 18 anni.

«Abbiamo scoperto che non è solo l’attività fisica più intensa a far bene alla nostra salute mentale», dice dottor Aaron Kandola, leader dello studio. «Qualsiasi attività fisica che può ridurre il tempo che passiamo seduti può essere benefica».

Il team di ricerca ha analizzato oltre 4.000 adolescenti di 12, 14 e 16 anni, a cui è stato chiesto di indossare al polso un orologio accelerometro per un minimo di 10 ore al giorno, al fine di monitorare il livello di attività motoria e/o sedentarietà. Secondo i risultati, per ogni 60 minuti di comportamento sedentario giornaliero all’età di 12, 14 e 16 anni, il rischio di sviluppare i sintomi della depressione entro i 18 anni aumentava del 10%, mentre per i ragazzi che trascorrevano la maggior parte della giornata seduti questa percentuale aumentava fino al 28.2%.

«Apportare dei piccoli cambiamenti negli ambienti frequentati dai giovani può rendere più facile evitare un comportamento sedentario», aggiunge dottor Joseph Hayes, che incentiva l’attività fisica nelle scuole e l’introduzione di iniziative dinamiche dedicate ai giovani in questa delicatissima fascia d'età.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Lancet Psychiatry.

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