Lifestyle Carenza di vitamina D: aumenta il rischio di sclerosi multipla

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1.12.2017 - 14:15

Vitamins

When: 02 Sep 2002

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**Only for use by WENN CPS**
Vitamins When: 02 Sep 2002 When: 02 Sep 2002 **Only for use by WENN CPS**
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(Cover) - IT Fitness & Wellbeing - La sclerosi multipla è una malattia autoimmune che dura tutta la vita ed affligge il sistema nervoso centrale, causando una vasta gamma di potenziali sintomi tra cui problemi di vista, difficoltà nei movimenti degli arti superiori e inferiori, mancanza di equilibrio. Le donne hanno 2-3 volte più probabilità di essere colpite dalla SM rispetto agli uomini.

Secondo una nuova ricerca effettuata presso la Harvard T.H. Chan School of Public Health, negli USA, la vitamina D gioca un ruolo cruciale nella prevenzione di questa grave e debilitante malattia.

A capo della ricerca la dottoressa Kassandra Munger, che insieme al suo team ha analizzato oltre 3.200 campioni di sangue di partecipanti (donne) residenti in Finlandia. A causa della grande carenza di vitamina D nel sangue delle donne, le probabilità di sviluppare la SM per loro era del 43% superiore rispetto a quelle con buoni livelli della vitamina, e del 27% maggiore rispetto a coloro che ne possedevano un livello semplicemente «insufficiente».

«Sappiamo che vi è un’alta possibilità di sviluppare la SC nei Paesi del nord, e che aumenta man mano che ci si allontana dall’equatore», ha spiegato la Munger. «La nostra teoria è che questa parte della popolazione presenta un deficit di vitamina D a causa della mancata esposizione alla luce del sole; il nostro studio aggiunge a questo anche il fattore rischio SM, e la speranza di ridurre tale rischio modificando la situazione delle donne in età riproduttiva. Tutti quanti dovrebbero parlarne con i loro medici e, nel caso, integrare la vitamina nell’organismo attraverso l’assunzione di un supplemento».

Tra le naturali fonti di vitamina D vi sono, oltre alla luce del sole, il pesce azzurro e i cibi fortificati come il latte vegetale e i cereali.

La ricerca è stata pubblicata per intero nella rivista scientifica Neurology.

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