Alimentazione e salute Carne: anche mangiarne poca aumenta il rischio di morte

CoverMedia

3.4.2019 - 16:09

Illustration: Meat, symbolic photo of meat and sausage in a butcher shop / meat market in Brandenburg, 14 Febr 2019

Where: Brandenburg, Germany
When: 14 Feb 2019
Credit: Andreas Franke/picture-alliance/Cover Images
Illustration: Meat, symbolic photo of meat and sausage in a butcher shop / meat market in Brandenburg, 14 Febr 2019 Where: Brandenburg, Germany When: 14 Feb 2019 Credit: Andreas Franke/picture-alliance/Cover Images
Source: Andreas Franke/picture-alliance/

Una nuova ricerca mette in luce il pericolo di consumare piccole quantità di carni rosse o trattate.

Tante delle persone che mangiano carne e prodotti di origine animale lo fanno in quantità limitate per questione di salute. In particolare, eliminando o riducendo la carne rossa, considerata da anni ormai cancerogena come il tabacco e l’amianto (studio della IARC, organo dell’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità).

Ora un nuovo studio effettuato presso la Loma Linda University School of Public Health, istituzione diretta dalla Seventh-day Adventist Christians, evidenzia un pericolo reale anche per chi sceglie di consumarne poca.

Il team ha analizzato i dati relativi a 96mila individui tra uomini e donne della Seventh-day Adventist negli Stati Uniti e nel Canada: di tutte le morti avvenute in un arco di tempo pari a 11 anni, cioè 7.900, quelle causate in modo prematuro da tumori o da malattie cardiovascolari erano per la maggior parte dei consumatori di carni rosse. Inclusi coloro che ne mangiavano in quantità ristrette.

Quale relazione tra mortalità e consumo di carne trattata?

«La domanda sugli effetti di un consumo a basso livello di carne, rispetto ad uno pari a zero, non trova risposta esatta», dice Saeed Mastour Alshahrani, leader dello studio. «Volevamo dare uno sguardo ravvicinato all’associazione tra un basso consumo di carne rossa e trattata, e la mortalità dovuta a qualsiasi causa, o a una malattia cardiovascolare, o al cancro, mettendo a confronto questi dati con quelli di chi non consuma carne per niente».

Secondo Alshahrani, la scelta migliore per la salute di ogni individuo non è ridurre il consumo di carni come le bistecche, gli hamburger e le salsicce, bensì eliminare questi prodotti in maniera radicale.

Gli individui più a rischio

Sempre secondo lo studio, circa 2.600 morti erano state causate da una malattia cardiovascolare, 1.800 i casi di tumori. Di questi, i più a rischio erano gli individui che consumavano carne: appena 57 grammi di carni rosse o trattate, come bistecche, affettati e würstel.

«I nostri risultati attribuiscono ancora più valore alle prove già esistenti secondo cui mangiare carne rossa o trattata, anche in quantità molto limitate, può avere un impatto negativo sulla salute e sulla lunghezza della vita». ha aggiunto dottor Michael Orlich, co-autore della ricerca.

Lo studio, intitolato «Red and Processed Meat and Mortality in a Low Meat Intake Population» e parte di uno studio più ampio (Adventist Health Study-2), è stato pubblicato nella rivista scientifica Nutrients, Special Issue, Dietary Assessment in Nutritional Epidemiology: Public Health Implications for Promoting Lifelong Health.

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