Digitale & Lifestyle Carne: il rischio di morte prematura è reale

CoverMedia

20.6.2019 - 16:08

Homemade burger with sweet potato fries and avocado dip

When: 14 Nov 2017
Credit: Larissa Veronesi/Westend61/Cover Images
Homemade burger with sweet potato fries and avocado dip When: 14 Nov 2017 Credit: Larissa Veronesi/Westend61/Cover Images
Source: Larissa Veronesi/Westend61/Cover

Sostituiamo i piatti a base di carni rosse e la percentuale di morire nei prossimi 8 anni si abbassa del 17%.

Un’alimentazione che non prevede il consumo di carne ci allunga la vita, assicurano gli scienziati dell’Università di Harvard, negli USA. Lo studio del team capitanato dal dottor Frank Hu ha preso in considerazione una porzione di carne da 85 grammi (per esempio una bistecca fine) o una porzione di spaghetti al ragù, da sostituire con un piatto a base di pollo/pesce o verdure. Secondo i risultati, le persone che consumavano le seconde pietanze al posto della carne correvano un rischio significativamente inferiore di morire di una morte prematura rispetto a chi invece mangiava regolarmente i prodotti animali.

Anche sostituire la carne con una porzione di cereali ha permesso un calo del rischio del 12%. Ancora, sostituire due strisce di pancetta, un wurstel o un panino al prosciutto con una porzione di verdure taglia il rischio del 18%.

I ricercatori hanno preso in considerazione le abitudini alimentari di 81mila individui negli Stati Uniti, monitorando qualsiasi cambiamento prima nel corso di 8 anni, poi durante altri 8 anni, valutando l’impatto della dieta a base di carne e non sulla salute generale dei partecipanti.

«I nostri risultati indicano che cambiare la fonte di proteine o intraprendere un’alimentazione a base di verdure e cereali può aumentare la longevità», ha dichiarato dottor Hu.

Implementiamo i cibi tipici della dieta mediterranea (oltre a tanta frutta e verdura, anche semi e noci) e abbandoniamo le cattive abitudini: grassi saturi, zuccheri e calorie di affettati, prodotti confezionati e dolci.

«Per migliorare sia la nostra salute, sia l’impatto ambientale, è importante adottare una dieta mediterranea o un’altra dieta che si basi sul consumo di prodotti vegetali», ha concluso l’esperto.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica British Medical Journal.

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