Digitale & Lifestyle Cibo cinese: troppo sale

CoverMedia

21.3.2018 - 16:10

Source: Covermedia

Secondo una nuova analisi alimentare, il livello di sodio contenuto in una pietanza tipica della cucina cinese equivale a quello di 5 Big Mac.

Riso fritto, involtini primavera, nuvole di drago e salse agrodolci: gli amanti del ristorante cinese conoscono bene queste pietanze, ma se pensiamo che non facciano parte dell’universo del junk food, è bene iniziare a riconsiderare l’idea.

Secondo uno studio condotto dall’ente britannico Consensus Action on Salt and Health (CASH), infatti, il livello di sale in una singola portata del menù cinese equivale a oltre la metà dell’apporto giornaliero totale raccomandato dalle linee guida nutrizionali, pari a 12 grammi.

Per lo studio sono stati coinvolti numerosi ristoranti in diverse città del Regno Unito, e analizzati oltre 150 piatti del menù tipicamente proposto dalle cucine cinesi. Alcune pietanze principali contenevano fino a 6 grammi di sale, in particolare i piatti di carne, mentre i condimenti e i contorni aggiungevano al totale altri 4 grammi circa. In generale, il 43% dei piatti conteneva un livello di sale eccessivo.

«Il sale è un killer di cui spesso ci dimentichiamo, che aumenta la pressione del sangue, e causa decine di migliaia di ictus e infarti che potrebbero essere prevenuti», ha spiegato Graham MacGregor, professore di medicina cardiovascolare presso la Queen Mary University of London e a capo dell’organizzazione non-profit Action on Salt.

«Ridurre il consumo di sale è la misura più efficace, anche a livello economico, per ridurre il numero di morti e i casi di ictus o malattie del cuore».

Come riportato dai ricercatori, solo pochissimi ristoranti preparavano pietanze con meno di 2 grammi di sale: ogni nuvola di drago (cracker ai gamberi) così come ogni singolo involtino primavera, conteneva tra gli 0.8 e gli 1.4 grammi, mentre una porzione di riso fritto con uova ne aggiungeva da 2.3 a ben 5.3 grammi.

Mhairi Brown, nutrizionista di World Action on Salt & Health, invoca l’aiuto dell’ente sanitaria Public Health England.

«Se la PHE vuole davvero proteggere la nostra salute, dovrebbe considerare di fare esattamente come la New York City Board of Health, che ha richiesto a tutti i ristoranti di mettere delle etichette su ogni piatto troppo salato, oppure come il Ministero della sanità cileno, che segnala il contenuto di sale, grassi e zuccheri di tutti i prodotti alimentari venduti nei supermercati».

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