Digitale & Lifestyle Conversare con i bambini piccoli: parliamo lento e allungato

CoverMedia

18.2.2020 - 16:08

Mother holding baby preparing a healthy meal in kitchen

When: 04 Aug 2017
Credit: zerocreatives/Westend61/Cover Images
Mother holding baby preparing a healthy meal in kitchen When: 04 Aug 2017 Credit: zerocreatives/Westend61/Cover Images
Source: zerocreatives/Westend61/Cover Im

Con un linguaggio specifico da parte dei genitori, i piccoli apprendono più velocemente.

I bambini crescono in fretta e con loro anche il lessico. In particolare se i loro genitori, durante il tempo e le attività svolte insieme giorno dopo giorno, parlano lentamente e con vocali allungate, esagerando il tono delle parole, ma mantenendo un tono «da adulto», senza cambiare timbro o voce.

Gli esperti dell’Institute for Learning & Brain Sciences dell’Università di Washington, USA, hanno scoperto che il vocabolario dei bimbi cresce significativamente se i genitori impiegano questa tecnica di linguaggio. Nello studio, effettuato nel corso del 2018, sono state prese in esame oltre 40 famiglie: circa la metà dei genitori parlavano questa «lingua», mentre il gruppo di controllo non ne faceva uso. Il monitoraggio delle famiglie è stato di 4 settimane, a distanza di tempo: quando i bimbi avevano 6 mesi, poi di nuovo a 10, 14 e 18 mesi.

Tra i 14 e i 18 mesi lo sviluppo del linguaggio del bambino ha visto un incremento straordinario: a questo punto i piccoli nel gruppo del linguaggio allungato, rallentato ed esagerato possedevano quasi il doppio del lessico dei bambini nel gruppo di controllo. Tradotto in numeri, i primi utilizzavano circa 100 parole, mentre i secondi ne conoscevano circa 60.

«Noi siamo convinti che questo linguaggio renda più facile il processo di apprendimento del bambino grazie alla sua struttura linguistica più semplice e ai suoni esagerati», ha spiegato Patricia Kuhl, leader dello studio. «Questa nuova ricerca mette in luce anche un'altra ragione, più fondamentale: crediamo che questa lingua funzioni perché resta impressa “socialmente” nel cervello del bambino. Con il suo tono alto e il ritmo rallentato, il bambino può interagire in modo più socievole e lo invita a rispondere».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.

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