Domande e risposte Dieci minuti di sole possono curare la psoriasi?

Covermedia

28.8.2024 - 16:00

La luce del sole può offrire un sollievo temporaneo a chi soffre di psoriasi, ma non rappresenta una cura definitiva e potrebbe persino essere dannosa.

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La psoriasi è una condizione autoimmune cronica che provoca chiazze secche, pruriginose e rosse sulla pelle.

Nonostante un mito comune sostenga che 10 minuti di esposizione al sole possano curare la psoriasi, Ali Hedley, Clinical Engagement Manager di Epaderm, avverte che la sovraesposizione ai raggi UV può aggravare i sintomi.

In occasione del Mese Nazionale della Consapevolezza della Psoriasi, che si tiene ad agosto, Ali Hedley sfata un mito comune sulla gestione di questa condizione autoimmune cronica.

Un mito comune che è circolato sui social media negli ultimi anni è che il sole possa curare la condizione, ma in realtà può essere dannoso per la pelle.

«Sebbene i raggi UVB naturali o artificiali possano effettivamente apportare benefici ad alcuni individui, rallentando il ricambio delle cellule cutanee e riducendo l'infiammazione, è necessario prestare attenzione per evitare la sovraesposizione ai raggi UV e le scottature, che possono peggiorare i sintomi e portare a ulteriori irritazioni cutanee», afferma Ali.

Ali spiega che, sebbene la luce solare possa fornire un sollievo temporaneo in alcuni casi, non è una cura per la psoriasi.

«La psoriasi si manifesta quando il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule sane della pelle, causando un rapido ricambio e un'infiammazione», afferma l'esperta. «Pertanto, anche se la luce solare può dare sollievo ad alcuni tipi di psoriasi, non è una cura universale e deve essere affrontata con cautela, soprattutto in considerazione della disponibilità di altre alternative terapeutiche efficaci».

Per aiutare a gestire la psoriasi, l'esperta raccomanda l'uso di Epaderm Cream o Epaderm Ointment, che sono «specificamente progettati per mantenere l'idratazione e l'integrità della pelle, che è fondamentale per gestire la natura cronica della condizione».