Digitale & Lifestyle Diete plant-based: lo straordinario impatto sulla salute e sul pianeta

CoverMedia

5.2.2020 - 16:09

Bowl of mixed salad on wood

When: 08 May 2017
Credit: Doris.H/Westend61/Cover Images
Bowl of mixed salad on wood When: 08 May 2017 Credit: Doris.H/Westend61/Cover Images
Source: Doris.H/Westend61/Cover Images

Combattiamo le malattie croniche e il riscaldamento globale con una scelta alimentare consapevole.

Negli ultimi anni chi non ha sentito parlare del veganismo e delle diete plant-based dev’essere stato su un altro pianeta. Dato che su questo, secondo gli scienziati, il problema del riscaldamento globale e delle malattie croniche è sempre più comune e dovuto, in gran parte, al sistema dell’industria alimentare globale.

Un nuovo studio condotto presso la University of Otago, in Nuova Zelanda, ha analizzato l’associazione tra il consumo di carne e di altri prodotti di derivazione animale e l’alto livello di emissioni dei gas serra, scoprendo che una riduzione del primo causerebbe uno straordinario calo del secondo, oltre a migliorare nettamente la salute pubblica generale.

«Lo scenario dei nostri modelli dietetici sta diventando sempre più plant-based (a base vegetale, ndr) e dunque meno dannoso per il clima», ha dichiarato Jono Drew, studente di medicina presso l’università neozelandese. «Uno scenario che sostituisce tutta la carne, il pesce, le uova e i prodotti latticini con alternative vegetali, e che richiede alle persone di ridurre tutti i rifiuti non necessari nelle case, è risultato quello che offre maggiori benefici».

I dati raccolti e analizzati dai ricercatori si basano su specifiche emissioni di cibo in Nuova Zelanda, provenienti da agricolture e industrie, includendo tutto il procedimento comprensivo di trasporto, imballaggio, fabbriche e distribuzione, necessità di refrigerazione e spese generale di supermercato. Il team a questo punto ha previsto gli impatti sul clima, sulla salute e sui costi sanitari, rilevando che un cambiamento alimentare nella popolazione generale sarebbe in grado di risparmiare annualmente il 42% delle emissioni totali legate al cibo ed enormi costi per il sistema sanitario nel corso del resto della vita della popolazione attuale.

«Dobbiamo agire in fretta seguendo l’esempio di altre nazioni, che hanno già apportato il cambiamento, e sostenere in modo efficace una modifica nei pattern alimentari della nostra popolazione».

Tornare alla home page

CoverMedia