Scelta di cattivo gusto? Gucci: modella protesta durante la sfilata

CoverMedia

24.9.2019 - 13:09

La modella Ayesha Tan-Jones durante la sua protesta contro la scelta di Gucci di aprire la propria sfilata con una versione high fashion della camicia di forza.
La modella Ayesha Tan-Jones durante la sua protesta contro la scelta di Gucci di aprire la propria sfilata con una versione high fashion della camicia di forza.
Source: Covermedia

La sfilata PE 2020 della maison italiana si è aperta con una serie di modelli che sfoggiavano una versione high fashion della camicia di forza.

Durante la Milano Fashion Week la modella Ayesha Tan-Jones ha organizzato una «protesta pacifica» contro l'uso delle camicie di forza sfoggiate sul catwalk da Gucci.

La sfilata primavera/estate 2020 della maison italiana si è aperta con una serie di modelli su un nastro trasportatore, che sfoggiavano una versione high fashion del famigerato indumento di costrizione.

Il direttore creativo Alessandro Michele ha in seguito spiegato che i capi nel mirino sono una «versione più estrema di uniforme dettata dalla società e da coloro che la controllano».

Incomprensione verso la malattia mentale

Tuttavia, Tan-Jones ha chiarito che disapprova l’uso delle camicie di forza, storicamente utilizzate per limitare i movimenti dei pazienti nelle strutture di salute mentale, scrivendo sulle proprie mani: «La salute mentale non è moda». Tenendole in alto affinché il pubblico potesse vedere la scritta mentre sfilava lungo la passerella.

Secondo i redattori del Guardian, un addetto stampa della compagnia ha confermato che la protesta non era prevista.

Tan-Jones in seguito ha condiviso un post su Instagram in cui afferma che i contestati capi simboleggiano «un momento crudele in cui la malattia mentale non è stata compresa», e ha definito l'uso di Gucci delle immagini «offensive e insensibili», «di cattivo gusto», e ancora «volgare, privo di fantasia e ingiurioso».

View this post on Instagram

Hello ✨ I just want to say Thank You for all the support so many of you have given me since I lifted my hands in peaceful protest on the Gucci Runway show yesterday 💖 I feel very blessed to be surrounded by supportive comrades, and to know that there are so many people sharing support online for this action ✊🏽 I want to use this opportunity to remind people that this sort of bravery, is only a simple gesture compared to the bravery that people with mental health issues show everyday. To have the bravery to get out of bed, to greet the day, and to live their lives is an act of strength, and I want to thank you for being here and being YOU ! ☀️ The support people have shown to my act is more than I could imagine, so I only trust that we will share this same support to our friends, siblings, loved ones, acquaintances, internet friends or even strangers, who might be going through tough times with their Mental Health. Showing up for them may come in many forms, check in via text or DM, listen to them with patience and without judgement, offer a helping hand with household tasks like food shop, cooking or cleaning, regularly remind them how amazing and strong they are, but also that is okay feel the feels too, Lets show up for people with mental health and help end the stigma together !🌻 Many of the other Gucci models who were in the show felt just as strongly as I did about this depiction of straightjackets, and without their support I would not have had the courage to walk out and peacefully protest. Some have chosen to donate a portion their fee, and I 100% of mine, to mental health charities, who are doing amazing work for people today! Below are tags to some amazing charities that I encourage, if you have the resources and capacity to, please donate in any way you can, and in my linktree ( in bio ) is a google doc to websites for more charities ! <3 Also, please comment any other Mental Health organisations globally you would like to support and share, as my resources are UK/US based currently 💫 blessings, love & rage - Ayesha / YaYa 🌈 ✨ ✨ ✨ @mindcharity @mermaidsgender @qtpocmentalhealth @stonewalluk @switchboardlgbt @lgbtswitchboard @papyrus_uk

A post shared by YaYa Bones (@ayeshatanjones) on

Solo una dichiarazione fashion

Nelle note dedicate alla sfilata di moda, Gucci ha dichiarato che gli indumenti di costrizione non sarebbero stati venduti nei negozi, ma usati esclusivamente come dichiarazione fashion.

Gucci non è estranea alle polemiche. A febbraio i boss della casa di moda italiana, tra cui il direttore creativo Alessandro Michele, sono entrati nel mirino dei media per aver portato in passerella il famigerato balaclava jumper, un maglione nero con annesso passamontagna caratterizzato da grandi labbra rosse: capo accusato di schernire le fattezze «blackface».

Tornare alla home page