Digitale & Lifestyle Il processo di invecchiamento si può rallentare

CoverMedia

19.3.2018 - 16:10

Source: Covermedia

Uno stile di vita attivo e dinamico ci consente di mantenerci giovani più a lungo.

Il segreto di un aspetto sempre giovane è semplice: basta svolgere un’attività fisica regolare per tutto il corso della nostra vita.

Questo il verdetto degli scienziati dell’Università di Birmingham e del King's College London, entrambe nella capitale inglese, a seguito dell’analisi un gruppo di adulti dallo stile di vita dinamico, tra cui 125 ciclisti amatoriali di un’età compresa tra i 55 e i 79 anni.

Agli 84 partecipanti di sesso maschile è stato chiesto di prendere parte a delle gare di ciclismo in cui dovevano completare 100 km entro 6 ore, mentre le donne dovevano raggiungere un target di 60 km sotto le 5 ore e mezzo.

Tra i partecipanti non vi erano fumatori ed erano tutti moderati consumatori di alcol. Le loro condizioni di salute generale erano buone, e nessuno soffriva di pressione alta. Questo campione è stato poi comparato ad un gruppo di persone altrettanto in salute, ma che non svolgevano un’attività fisica regolare: rispetto ad esse, gli sportivi amatoriali godevano di una migliore condizione di benessere generale, una più sviluppata massa muscolare, e anche la produzione di testosterone rimaneva elevata anche superata una certa soglia d’età. In altre parole, svolgere esercizi sarebbe in grado di prevalere sugli effetti della menopausa (invecchiamento) maschile.

«La nostra ricerca indica che incoraggiare le persone ad impegnarsi in una regolare routine di allenamento nel corso di tutta la vita è la migliore soluzione al problema che viviamo generalmente più a lungo ma non più in salute», ha spiegato Janet Lord, dell’Institute of Inflammation and Ageing, presso l’Università di Birmingham.

La sua collega, Niharika Arora Duggal, ha aggiunto: «Come società, accettiamo la tarda età e le malattie ad essa associate come qualcosa di normale, come qualcosa che deve essere tollerato e non goduto appieno».

La ricerca è stata pubblicata per intero nella rivista scientifica Aging Cell.

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