Lo studioLa felicità comincia nella mente: ecco perché la forza interiore conta più dei muscoli
Covermedia
7.10.2025 - 16:00
Attenzione a non sottovalutare la mente.
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Secondo una maxi ricerca condotta nel Regno Unito, non è la forma fisica a renderci davvero felici, ma la stabilità mentale. Muoversi fa bene: soprattutto quando aiuta la mente a ritrovare equilibrio, connessioni e senso di appartenenza.
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07.10.2025, 16:00
02.11.2025, 09:08
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Inseguire la felicità tra palestra, diete e routine di allenamento potrebbe non bastare.
Una nuova ricerca condotta dalla Sheffield Hallam University su oltre un milione di persone ribalta la convinzione che il benessere dipenda dal corpo: ciò che davvero incide sulla soddisfazione personale è la salute mentale.
I ricercatori hanno analizzato i dati del progetto Parkrun, un'iniziativa nazionale che invita ogni sabato migliaia di cittadini britannici a correre cinque chilometri nei parchi pubblici. Tra 78.000 partecipanti monitorati, chi riferiva un migliore equilibrio emotivo mostrava anche i più alti livelli di felicità – indipendentemente da peso, età o prestazioni fisiche.
Il potere della mente (e del gruppo)
I partecipanti hanno indicato tre motivi principali che hanno migliorato la loro qualità di vita: meno stress, più equilibrio e la gioia di far parte di una comunità. «Non sono gli aspetti fisici dell'attività a contare, ma i benefici psicologici che ne derivano», spiegano gli autori dello studio, pubblicato su PLOS Global Public Health.
In pratica, muoversi fa bene al cervello prima ancora che ai muscoli. Quando l'attività fisica è condivisa, priva di giudizio e di competizione, si trasforma in un potente antidepressivo naturale: rafforza i legami sociali, alimenta l'autostima e riduce il senso di isolamento.
L'importanza del sentirsi parte di qualcosa
L'effetto più evidente si è osservato tra le persone che all'inizio si sentivano fragili o sotto stress: la loro soddisfazione di vita è aumentata di oltre 1,6 punti su 10. Anche chi partecipava come volontario – senza correre – ha mostrato miglioramenti significativi. Il segreto? La sensazione di appartenenza.
Secondo i ricercatori, il vero beneficio nasce dalla regolarità e dal contatto umano. Il ritmo settimanale, gli obiettivi condivisi e l'assenza di competizione creano un ambiente accogliente, accessibile a tutti, indipendentemente da età o condizione fisica.
Lezioni per la salute pubblica
Il messaggio è chiaro: promuovere il benessere psicologico significa anche ripensare il modo in cui si incoraggia l'attività fisica. I risultati della ricerca potrebbero ispirare nuove politiche di prevenzione e salute mentale, incentrate su comunità, inclusione e supporto emotivo.
In Germania, come in Italia, milioni di persone soffrono di stress e solitudine nonostante conducano una vita attiva. Progetti come Parkrun dimostrano che la felicità non nasce dal superare gli altri, ma dal muoversi insieme.
Comuni, aziende e sistemi sanitari possono trarne una lezione: creare spazi e programmi che combinino movimento e relazioni è un investimento concreto nella salute pubblica.
Alla fine, il segreto della felicità non si misura in battiti cardiaci o chilometri percorsi, ma nella capacità di sentirsi parte di qualcosa. Perché la vera forza non è nei muscoli: è nella mente.