Digitale & Lifestyle Lavare le mani 6 volte al giorno riduce il rischio di Covid-19 di un terzo

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15.6.2020 - 10:16

Woman's hands being washed over a sink.

When: 30 Jul 2016
Woman's hands being washed over a sink. When: 30 Jul 2016
Source: Covermedia

Ecco perché mantenere alto il livello di igiene è cruciale per prevenire la diffusione del coronavirus.

Con i tempi che corrono, ormai lo sappiamo tutti: lavare le mani è una delle armi più efficaci nella prevenzione del virus Covid-19. Ma quante volte è bene farlo durante il corso della giornata? I ricercatori del Institute of Health Informatics presso la University College London, UK, hanno calcolato la percentuale di rischio di contagio in relazione alla frequenza di questo semplice ma efficace gesto quotidiano.

Secondo i risultati, le persone che lavano le mani 10 volte al giorno hanno il 36% delle probabilità in meno di sviluppare il virus e contagiare l’infezione ad altre persone. Lavare le mani frequentemente è direttamente associato ad una riduzione del 36% del rischio di contrarre il Covid-19, rispetto ai casi in cui gli individui non le lavino nemmeno una volta al giorno.

Tuttavia, pare che il rischio non cali ulteriormente per le persone che scelgono di compiere questo gesto di pulizia più di 10 volte al giorno.

La ricerca si è basata sull’analisi dello studio England's Flu Watch, incentrato sulla diffusione del virus influenzale o virus simili negli inverni dal 2006 al 2009. Il team ha coinvolto 1.600 individui, a cui è stato chiesto di stabilire quante volte lavavano le mani nel corso del giorno.

Secondo la dottoressa Ellen Fragaszy, leader dello studio, i risultati possono contribuire ad una ulteriore riduzione dei casi di infezione del Covid-19.

«È importante sottolineare che la frequenza dei lavaggi è solo uno degli aspetti dell’igiene legato alle mani», dice la dottoressa. «Sappiamo anche che la durata del lavaggio e il contesto – per esempio al rientro a casa o prima di mangiare – sono stati associati ad un calo generale del rischio di influenza o di malattie simili all’influenza».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Wellcome Open Research.

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