Controversia sul controllo L'UE potrà presto leggere le vostre chat private sul cellulare?

dpa

8.10.2025 - 16:58

Il principale servizio di messaggistica è chiaramente contrario all'introduzione di controlli sulle chat nell'UE. (immagine simbolica)
Il principale servizio di messaggistica è chiaramente contrario all'introduzione di controlli sulle chat nell'UE. (immagine simbolica)
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Scansioni automatiche sui telefoni cellulari? L'UE sta discutendo se servizi di messaggistica come WhatsApp e Signal debbano essere obbligati a controllare foto e video prima di inviarli. Ma sono anni che si discute su questo tema.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • Gli ambasciatori dell'UE stanno discutendo ancora una volta del «controllo delle chat», che prevede la scansione lato client di immagini, video e URL in messenger come WhatsApp e Signal.
  • Secondo la Commissione UE, i sostenitori del cambiamento fanno riferimento alle indagini condotte con successo sugli abusi sui minori, mentre i critici mettono in guardia dalla sorveglianza di massa.
  • WhatsApp smentisce l'accusa di «nessuna sorveglianza» e vede la privacy messa a repentaglio.

La battaglia sulle scansioni automatiche dei messaggi sui telefoni cellulari dei consumatori continua a Bruxelles.

Mercoledì sera gli ambasciatori dei Paesi dell'UE si incontreranno nuovamente per discutere una proposta legislativa della Commissione UE sui cosiddetti controlli delle chat contro la pedopornografia.

La proposta, in discussione da tre anni, prevede che servizi come WhatsApp, Signal e Co. debbano scansionare automaticamente i messaggi e le foto alla ricerca di contenuti pedopornografici.

Ecco una panoramica:

Come funziona il controllo delle chat e cosa significherebbe per gli utenti?

I negoziati si basano su una proposta della Commissione UE del 2022 («Proposta di norme per prevenire e combattere gli abusi sessuali sui minori»). Secondo i fautori, il cosiddetto controllo delle chat funzionerebbe tecnicamente soprattutto attraverso scansioni automatiche sui dispositivi finali. Gli esperti chiamano questo processo «scansione lato client».

Il software sullo smartphone o sul computer controlla il contenuto di messaggi, foto e video direttamente prima che vengano crittografati e inviati. La proposta in discussione prevede il controllo solo di immagini, video e URL, mentre sono esclusi i messaggi di testo puro.

Il contenuto sarà confrontato con i database di materiale noto di abusi; algoritmi e intelligenza artificiale riconosceranno i modelli di nuove immagini precedentemente conosciute.

Se viene rilevato un sospetto, viene inviata una segnalazione automatica alle autorità competenti. Il monitoraggio volontario di questo tipo da parte dei servizi esiste già e la proposta prevede di obbligare i fornitori a farlo.

Se una piattaforma come WhatsApp o Signal dovesse essere obbligata per legge a effettuare controlli, gli utenti dovrebbero comunque dare il loro consenso individuale. In caso contrario, le funzioni delle app e dei servizi potrebbero essere limitate.

Cosa dicono i sostenitori?

I sostenitori delle opzioni di controllo sottolineano che la lotta alla pedopornografia riguarda reati particolarmente gravi.

Secondo la Commissione UE, «non è previsto un monitoraggio generale» delle comunicazioni online, come ha annunciato un portavoce della Commissione. Le condizioni saranno quindi attentamente monitorate dalle autorità di protezione dei dati.

I controlli volontari sono di grande importanza per la protezione dei bambini. «Grazie a questo approccio, negli ultimi anni sono stati ottenuti molti successi importanti nelle indagini», ha dichiarato il portavoce.

Cosa dicono i contrari?

I critici sottolineano ripetutamente i pericoli della sorveglianza di massa. In particolare, vedono in questo approccio una massiccia invasione della privacy.

Anche il servizio di messaggistica WhatsApp, utilizzato da circa tre quarti della popolazione tedesca, concorda con queste critiche. Nonostante le affermazioni contrarie, la proposta mette a rischio la privacy, la libertà e la sicurezza digitale di tutti, ha dichiarato al portale «Netzpolitik.org» una portavoce del gruppo Facebook Meta, che possiede anche WhatsApp.

Signal aveva addirittura annunciato che si sarebbe ritirata dall'Europa se il regolamento UE fosse entrato in vigore: «Se ci trovassimo di fronte alla scelta di minare l'integrità della nostra crittografia e delle nostre garanzie di protezione dei dati o di lasciare l'Europa, prenderemmo purtroppo la decisione di abbandonare il mercato», ha dichiarato l'amministratore delegato di Signal Meredith Whittaker all'agenzia di stampa tedesca (dpa).

L'esperta di protezione dei dati è presidente della fondazione no-profit Signal negli Stati Uniti.

Come si sta posizionando la Germania?

Nelle ultime settimane si è speculato sul fatto che il governo tedesco abbia ammorbidito la sua ferma opposizione di lunga data all'introduzione dei controlli sulle chat.

Il Ministero federale della Giustizia ha ora emesso un chiaro rifiuto del piano dell'UE prima delle consultazioni. «Il controllo delle chat senza motivo deve essere un tabù in uno Stato di diritto», ha dichiarato il ministro della Giustizia Stefanie Hubig (SPD).

Le comunicazioni private non dovrebbero mai essere oggetto di sospetto generale e lo Stato non dovrebbe costringere i servizi di messaggistica a scansionare in massa i messaggi alla ricerca di contenuti sospetti prima del loro invio. «La Germania non accetterà tali proposte a livello europeo», ha aggiunto Hubig.

La CDU/CSU si era precedentemente opposta alla proposta nel Bundestag. «Sarebbe come aprire tutte le lettere per precauzione e vedere se contengono qualcosa di illegale», ha dichiarato il capogruppo parlamentare Jens Spahn (CDU) a Berlino, riferendosi al dibattito in corso a livello europeo. «Non è possibile, non succederà con noi».

Cosa succederà dopo?

Se questa sera si raggiungerà un accordo durante le discussioni degli ambasciatori, la questione potrebbe passare al prossimo round del Consiglio dei Ministri degli Interni all'inizio della prossima settimana.

Se ciò avverrà è discutibile. Per alcuni grandi Paesi, i cui voti avrebbero un peso particolare in una votazione, non è chiaro come si posizioneranno.

In seno al Consiglio degli Stati membri, l'adozione del regolamento richiederebbe in ultima analisi l'approvazione di 15 dei 27 Stati dell'UE, che insieme rappresentano almeno il 65% della popolazione totale dell'Unione.

Se la Germania - come ci si aspetta - annuncerà di non votare a favore della proposta, la questione potrebbe essere per il momento rimandata.

Se si dovesse trovare una maggioranza a favore della proposta, sarebbe necessario un accordo con il Parlamento europeo. Tuttavia attualmente è estremamente critico.