Digitale & Lifestyle Make-up: dopo il concealer, la «cottura»
Le sorelle Kardashian hanno lanciato un nuovo trend, vediamo subito di che si tratta.
La pro del trucco Kim Kardashian ha di recente deliziato le fan del social con il nuovo concealer della sua linea KKW Beauty, e lo sta promuovendo con il curioso slogan «Conceal, bake, brighten».
L’uso del concealer per iniziare e dell’highlighter per illuminare la pelle alla fine dell’applicazione ci è abbastanza chiaro, ma cos’è quel passaggio centrale? Vediamo cosa «cuocere» insieme alla make-up artist delle celebrity Maddie Pearce.
«Si tratta di una tecnica originariamente impiegata dalle drag per “fissare” il trucco», spiega la specialista a Cover Media. «In questo modo il make-up resta al suo posto più a lungo e con un effetto opaco finale impeccabile. Quando applichiamo uno strato di cipria sull’area interessata, è difficile che la pelle respiri; questo passaggio si combina con il calore prodotto naturalmente della nostra pelle e, letteralmente, “cuoce” il make-up sulla pelle».
La tecnica è semplice e non serve essere delle professioniste (né avere una make-up artist personale come le celebrity!). E allora vediamo come procedere dal comfort di casa.
«Applichiamo la crema idratante, il primer, il fondotinta e il concealer come al solito», continua la Pearce. «Poi prendiamo una spugnetta beautyblender e applichiamo l’highlighter sulle zone del viso desiderate. Lasciamo asciugare per 5-10 minuti. Ora, con un pennello soffice, spazziamo via la cipria in eccesso, delicatamente. In questo modo sul viso resterà la giusta quantità di cipria, creando una luce naturale e una texture vellutata sulla pelle».
«Cuocere» il trucco funziona meravigliosamente sugli zigomi, sotto gli occhi, sul dorso del naso e sulla fronte. Ma la tecnica può anche non essere per tutte.
«Sulle pelli mature, può dare un aspetto un po' invecchiato se non lo facciamo correttamente», avverte la pro. «Lasciamo perdere questo metodo se abbiamo la pelle molto secca, perché “cuocere” il trucco può enfatizzare il problema!».
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