Digitale & Lifestyle Mangiare «troppo» sano: un segno di disturbi mentali

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24.5.2019 - 16:08

Girl taking photo of vegan Lunch bowl with cell phone, close-up

When: 27 Feb 2018
Credit: Sandra Roesch/Westend61/Cover Images
Girl taking photo of vegan Lunch bowl with cell phone, close-up When: 27 Feb 2018 Credit: Sandra Roesch/Westend61/Cover Images
Source: Sandra Roesch/Westend61/Cover Im

Un nuovo studio esplora la cosiddetta ortoressia, un disturbo alimentare che può colpire indistintamente uomini e donne.

In quest’epoca di disturbi e patologie, sembra che anche mangiare sano abbia un lato oscuro. Se diventa una fissazione, per lo meno. I ricercatori della York University di Toronto, in Canada, hanno esplorato gli effetti di un disturbo chiamato ortoressia, che causa alle persone afflitte di preparare e consumare solo ed esclusivamente i cibi che pensano siano salutari, evitando gli altri in modo ossessivo. Dietro alle pietanze salutari, però, potrebbero nascondersi dei chiari problemi di salute mentale.

«L’impatto a lungo termine di questo studio è che porterà ad una migliore considerazione dei sistemi di prevenzione sanitaria e della possibilità che dietro ad un’alimentazione salubre possano celarsi dei problemi di salute», spiega la dottoressa Jennifer Mills, leader dello studio. «Questo può portare ad una condizione di malnutrizione o causare alle persone che ne soffrono di non riuscire a socializzare quando in un ambiente sociale entra in ballo la questione cibo. Può anche essere molto caro economicamente e anche assai dispendioso in termini di tempo. Quando si porta all’estremo, un’ossessione con il cibo può essere un segnale che la persona sta attraversando delle difficoltà psicologiche».

La nostra società, inoltre, è convinta che i disturbi alimentari affliggano solo le donne, in particolare quelle più giovani, ma anche l’universo maschile è coinvolto nel problema.

«Ancora oggi si pensa che questi problemi riguardino solo le giovani ragazze, e proprio a causa di questa errata convinzione spesso i sintomi e le conseguenze negative dell’ortoressia possono essere travisate o passare inosservate, oppure non essere prese seriamente».

La ricerca è stata pubblicata per intero nella rivista scientifica Appetite.

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