Digitale & Lifestyle Psoriasi: i miti da sfatare

Gli specialisti ci parlano di una condizione che confonde ancora tanto.

Una persona su 50 soffre di psoriasi e tra queste non sono di certo escluse le celebrity.

Notoriamente, ne soffre anche la star del reality Al passo con i Kardashian Kim Kardashian, che durante i suoi «sfoghi» sulla pelle manifesta rossore, screpolature e chiazze che possono anche formare delle croste.

La dottoressa specializzata in condizioni della pelle Rekha Tailor, di Health and Aesthetics, avverte: tante delle cose che si sentono dire sulla psoriasi sono solo leggende. Eccone alcune.

1.È una condizione contagiosa: assolutamente FALSO

«La gente spesso vede questo tipo di pelle secca, pruriginosa, ed arrossata, e crede che possa essere contagiata. Veramente, non è così», assicura l’esperta. «Nemmeno toccare o abbracciare una persona che ha questa condizione può causare un contagio!».

2.La psoriasi si può curare: FALSO

«Si tratta di una condizione che dura tutta la vita, ma le persone che ne soffrono non la hanno sempre. Ci sono periodi in cui è inattiva», continua la dottoressa. «Dunque, è vero che esistono trattamenti che possono calmarla e mantenerla sotto controllo, ma non si può mai curare completamente».

3.La psoriasi affligge solo la pelle: FALSO

«La condizione è causa di pelle secca e screpolata, e ciò può provocare a sua volta una sensazione dolorosa e spiacevole, ma c'è molto di più», dice la pro. «Spesso chi ne soffre ha a che fare anche con depressione, isolamento, e problemi di salute mentale perché la loro pelle non ha un aspetto sano. Dunque l’impatto di questa condizione non deve mai essere sottovalutato».

4.La psoriasi si può prevenire: FALSO

«Questo è uno dei miti più comuni. Ci sono cose che aumentano il rischio di sviluppare la condizione, come l’alcol, il fumo e lo stress, ma esiste un elemento genetico che non può essere prevenuto».

5.La psoriasi non è legata ad altre malattie: FALSO

«La psoriasi è una malattia autoimmune e se non viene gestita al meglio, può provocare un elevato rischio di diabete di tipo 2 e problemi di vista, oltre che malattie cardiache», conclude la dottoressa.

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