Salute mentaleQuali sono i segni più comuni del burnout?
Covermedia
30.11.2023 - 16:00
L’esaurimento emotivo può provocare sintomi quali cambiamenti d'umore, stanchezza cronica e dolori.
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30.11.2023, 16:00
30.11.2023, 16:03
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Il burnout è uno stato di esaurimento psicofisico e spesso è il risultato di uno stress di lunga durata.
Il burnout può causare diversi sintomi, tra cui stanchezza costante e cambiamenti di umore, e portare a sentimenti di distacco, demotivazione, depressione e ansia.
Helen Wells, direttore clinico di The Dawn, un centro benessere e una struttura di riabilitazione per le dipendenze e la salute mentale con sede in Thailandia, ha descritto quattro segnali che potrebbero indicare che si soffre di burnout.
Esaurimento cronico
Se notate una stanchezza costante, questo potrebbe essere un sintomo di burnout.
«A differenza delle normali sensazioni di stanchezza, la stanchezza da burnout non scompare dopo un periodo di riposo», spiega Helen. «Iniziare a perdere la motivazione a lavorare o a pensare: «A che scopo?», può essere un serio indicatore di burnout professionale».
Cambiamenti di umore
Il burnout può causare cambiamenti di umore che non si possono spiegare.
«Chi soffre di burnout può notare che litiga più spesso con amici, familiari e colleghi. Si noti che non si tratta di una giornata storta o di una settimana storta. È una qualità persistente che si sviluppa con l'accumularsi dello stress».
Diminuzione dell'efficacia sul lavoro
È comune che chi soffre di burnout fatichi a dare il meglio di sé in ambito professionale.
«Non sorprende che i sentimenti di stanchezza e i cambiamenti di umore abbiano spesso un impatto negativo sulle prestazioni, sulla creatività e sulla capacità di giudizio sul lavoro», afferma Helen. «Con l'intensificarsi del burnout professionale, anche l'efficienza cognitiva si deteriora».
Sintomi fisici
Oltre ai sintomi emotivi, chi soffre di burnout può accusare anche quelli fisici.
«Molte persone avvertono dolori inspiegabili. Altri sintomi comuni sono la perdita di appetito e l’insonnia».
Per concludere, Helen consiglia: «Il burnout si cura meglio a lungo termine evitando il problema dell'eccesso di lavoro, cosa che può sembrare molto più facile a dirsi che a farsi per chi ne è colpito. Può essere utile esplorare la fonte dei sentimenti negativi nei confronti del lavoro, ad esempio essere appesantiti dalle responsabilità e dalla necessità di essere costantemente «performanti», o sentirsi non allineati con i valori aziendali».