Digitale & Lifestyle Raf Simons svela i progetti post-Calvin Klein

CoverMedia

10.4.2019 - 13:08

WSJ Magazine 2017 Innovator Awards in New York - Arrivals

Featuring: Raf Simons
Where: New York, New York, United States
When: 02 Nov 2017
Credit: Patricia Schlein/WENN.com
WSJ Magazine 2017 Innovator Awards in New York - Arrivals Featuring: Raf Simons Where: New York, New York, United States When: 02 Nov 2017 Credit: Patricia Schlein/WENN.com
Source: Patricia Schlein/WENN.com

Oltre alla sua linea omonima, Simons sta espandendo la propria collezione d’arte. In arrivo l’apertura di un museo pubblico.

Raf Simons ha parlato per la prima volta dei suoi piani post-Calvin Klein.

Prima di lanciare il suo omonimo marchio di abbigliamento maschile, lo stilista belga ha lavorato come designer di mobili, per poi passare a ruoli di direttore creativo presso Jil Sander, Christian Dior e alla casa di moda americana.

Tuttavia, dopo soli due anni, nel dicembre 2018 Simons ha improvvisamente lasciato Klein.

In una nuova intervista con The Guardian lo stilista rivela ora che in seguito all'uscita dal brand è tornato al sul suo marchio omonimo avviando una collaborazione con la società tessile danese Kvadrat.

«È rilassante fare qualcosa di diverso», dice Raf Simons parlando della collezione Kvadrat / Raf Simons, che comprende tappezzeria, cuscini e plaid e altri progetti in arrivo.

«Inoltre, non mi sono mai definito ufficialmente come stilista di moda, forse perché non l'ho studiato».

Simons non ha commentato direttamente la sua uscita da Klein. La società tuttavia è in fase di riorganizzazione ed ha spostato il focus dalla moda di fascia alta e couture, al denim e intimo.

«La moda è cambiata dagli anni Novanta» ha commentato il 51enne.

«In passato, un designer creava una collezione e la presentava a un ristretto pubblico di professionisti, poi una foto appariva su una rivista e mesi dopo i vestiti arrivavano ai negozi.

«Non ci sono parole per descrivere il desiderio che creava nel pubblico quello scatto! Adesso tutti vedono subito la sfilata, e quando gli abiti sono disponibili, le persone sono passate a qualcos'altro. Questa comunicazione veloce, è eccitante ma può anche essere pericolosa. Dannosa».

Oltre alla sua linea omonima Simons sta espandendo la propria collezione d'arte e valuta ora l'idea di creare un museo pubblico.

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