Digitale&Lifestyle Salute e benessere: mangiare da soli fa male

CoverMedia

9.11.2017 - 16:10

Man

When: 14 Dec 2005

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**Only for use by WENN CPS**
Man When: 14 Dec 2005 When: 14 Dec 2005 **Only for use by WENN CPS**
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Gli esperti ci spiegano perché è meglio condividere i nostri pasti con qualcuno.

Anche se sta diventando sempre più popolare, andare al ristorante da soli è un’attività che non tutti apprezzano. Tanti di noi non lo farebbero mai, mentre altri trovano che sia un’esperienza altamente appagante e ne sfruttano ogni secondo in totale relax. Ma gusti personali a parte, cosa ne pensano gli scienziati?

Secondo il team della Dongguk University Ilsan Hospital di Seul, in Corea del Sud, avere compagnia a tavola è decisamente più salutare. Gli scienziati hanno coinvolto 7.725 adulti, analizzando le loro abitudini durante i pasti in rispetto alle loro condizioni di salute generale. Il team ha preso in considerazione anche altri fattori, tra cui il vizio del fumo, l’apporto d’alcol, l’età e il livello di fitness di ogni partecipante.

Secondo i risultati, coloro che avevano l’abitudine di mangiare da soli correvano il 45% del rischio in più di diventare obesi rispetto a chi invece preferiva pranzare e cenare in compagnia, e il 64% in più di sviluppare una sindrome metabolica, condizione strettamente legata a problemi dell’apparato circolatorio e al diabete.

I risultati indicano che a correre il maggior pericolo sono le donne, con il 29% di probabilità in più di incappare in un problema di salute per coloro che mangiavano in solitudine due o più volte al giorno; entrati in gioco gli altri fattori, tuttavia, questa percentuale di rischio calava.

Per i ricercatori il legame tra uno stato di solitudine e le patologie del metabolismo è reale, soprattutto in un’epoca in cui sempre più persone vivono per conto proprio.

A questo proposito, uno studio risalente al 2013 indica che avere un contatto limitato con le altre persone, a lungo andare, aumenta il rischio di mortalità. Statisticamente, oltre il 27% delle persone negli USA attualmente vive da solo. Negli anni Venti, la percentuale dei «solitari» era pari ad appena il 5%.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Obesity Research & Clinical Practice.

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