Digitale & Lifestyle Sclerosi multipla: gli scienziati scoprono un possibile trattamento

CoverMedia

9.9.2020 - 16:08

Tablets, pills, medicine, symbolic picture. (CTK Photo/Martin Jetel)

Where: Prague, Czech Republic
When: 23 Mar 2020
Credit: Cover Images/CTK

**CZECH REPUBLIC OUT,SLOVAKIA OUT**
Tablets, pills, medicine, symbolic picture. (CTK Photo/Martin Jetel) Where: Prague, Czech Republic When: 23 Mar 2020 Credit: Cover Images/CTK **CZECH REPUBLIC OUT,SLOVAKIA OUT**
Source: Cover Images/CTK

Nei recenti esperimenti in laboratorio i ricercatori hanno trovato un modo di proteggere le cellule nervose nei ratti.

La scienza ha appena fatto un enorme passo avanti nella ricerca di una cura per la sclerosi multipla.

Il nuovo studio è stato effettuato presso l’Università di Edimburgo, dove un team di ricerca ha scoperto che il farmaco per il diabete che contiene il principio attivo pioglitazone è in grado di proteggere le cellule nervose nei ratti. Gli scienziati sperano ora di poter replicare gli stessi effetti sugli esseri umani.

La sclerosi multipla è una condizione che dura tutta la vita ed affligge il cervello e la spina dorsale, causando una varietà di problemi di mobilità. Si calcola che circa 2.5 milioni di persone ne soffrano in tutto il mondo.

Vi è un elevato rischio che le persone con la sclerosi multipla diventino disabili proprio a causa delle cellule nervose, quando vengono private del loro strato protettivo, la guaina mielinica, e questo può provocare difficoltà nel camminare, parlare e mangiare, man mano che la condizione avanza nel tempo.

Gli scienziati hanno scoperto che il pioglitazone innesca un processo naturale di protezione delle cellule nervose, e questo potrebbe fermare l’avanzamento della malattia.

«Anche se la nostra comprensione riguardo alla sclerosi multipla è nettamente migliorata durante il corso degli ultimi vent'anni, le nuove terapie non proteggono le fibre dei nervi», ha spiegato dottor Don Mahad, dell’università scozzese.

«Questa scoperta scientifica è di estrema importanza e siamo portati a credere che si possa finalmente arrivare ad un trattamento per la sclerosi multipla».

La ricerca è stata finanziata dall’associazione MS Society.

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