Nutrizione Shake di proteine: cattivo umore e vita più corta

CoverMedia

10.5.2019 - 16:09

A woman is preparing a protein shake, Germany, city of Seesen, 23.April 2018. Photo: Frank May (model released)

Where: Seesen, Niedersachsen, Germany
When: 23 Apr 2018
Credit: Frank May/picture-alliance/Cover Images
A woman is preparing a protein shake, Germany, city of Seesen, 23.April 2018. Photo: Frank May (model released) Where: Seesen, Niedersachsen, Germany When: 23 Apr 2018 Credit: Frank May/picture-alliance/Cover Images
Source: Frank May/picture-alliance/Cover

Fanatici di fitness attenzione: ricerchiamo le sostanze nutritive che ci servono da fonti naturali.

Gli shake di proteine possono farci più male che bene, secondo una nuova ricerca condotta presso il Charles Perkins Centre della University of Sydney, in Australia.

Durante l’esperimento scientifico condotto su un campione di ratti, il team della dottoressa Samantha Solon-Biet ha scoperto che le cavie che consumavano il doppio della dose regolare di BCAA – amminoacidi ramificati – tendevano a mangiare di più ed accumulare più peso, conseguentemente sviluppando una condizione di obesità ed avendo una vita più corta rispetto agli altri roditori.

«Mentre le diete all’alto apporto proteico e dal basso consumo di carboidrati si sono dimostrate benefiche per le funzioni riproduttive, hanno invece avuto effetti dannosi per la salute nella fase di vita della mezza età, con un accorciamento dell’aspettativa di vita», spiega la dottoressa. «Questa nuova ricerca dimostra che l’equilibrio di aminoacidi è importante, ed è meglio conseguire l’apporto di proteine raccomandato da diverse fonti per assicurarci che resti bilanciato».

Il problema, secondo il collega della Solon-Biet, dottor Stephen Simpson, è dato dall’ingestione di BCAA e non di triptofano, un altro aminoacido che gioca un ruolo cruciale nella produzione di serotonina – una sostanza chimica che stimola il buonumore – da parte dell’organismo.

«Il triptofano è l’unico precursore della serotonina, che spesso viene chiamato “ormone della felicità” per via dei suoi effetti positivi sull’umore e il suo ruolo nella promozione del sonno», spiega dottor Simpson. «Ma la serotonina fa molto di più di questo, e il problema sta proprio lì. Un livello inferiore di serotonina nel cervello può provocare un aumento dell’appetito. Il calo di serotonina, causato dall’apporto eccessivo di BCAA, ha difatti causato ai ratti di diventare obesi e ha accorciato le loro vite».

I ricercatori incoraggiano gli sportivi a consumare gli shake con moderazione e ricercare le proteine da altre fonti naturali. Le noci, i fagioli, le lenticchie e la soia sono ottime sorgenti di proteine e di triptofano, che può aiutarci a stabilizzare e migliorare il nostro umore.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Nature Metabolism.

Tornare alla home page