Lifestyle Sonno e sesso: le due cose che ci rendono più felici

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1.12.2017 - 13:53

High angle view of young couple romancing on bed

When: 05 Apr 2006

When: 05 Apr 2006

**Only for use by WENN CPS**
High angle view of young couple romancing on bed When: 05 Apr 2006 When: 05 Apr 2006 **Only for use by WENN CPS**
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(Cover) - IT Fitness & Wellbeing - Due attività strettamente legate alla nostra camera da letto sono il segreto della felicità: dormire e fare sesso. Lo riportano i ricercatori del dipartimento di economia presso l’Università di Oxford e la National Centre for Social Research, in uno studio commissionato dalla catena di supermercati britannica Sainsbury, chiamato Living Well Index.

I ricercatori hanno interpellato 8.350 individui nel Regno Unito, facendo loro una vasta gamma di domande su oltre 60 argomenti, esplorando il loro stile di vita, le attività svolte, il loro stato d’animo e lo spettro delle sensazioni.

In media, il punteggio che segnala il livello di benessere di un individuo è stato di 62.2 su 100; coloro che hanno raggiunto dai 72 ai 92 punti su 100 sono quelli che vivono meglio. Le ragioni di così tanto benessere? Non di certo il lavoro: il 50% dei partecipanti attribuisce infatti solo lo 0.5% a questo settore. Il sonno e il sesso, al contrario, hanno i ruoli più cruciali nell’Index.

«Dormire bene è il maggior indicatore di un generale senso di benessere», spiegano gli esperti. «La maggior parte di coloro che si sono piazzati nella categoria più elevata dell’indice hanno dichiarato di sentirsi generalmente riposati, mentre più della metà di coloro che stanno invece nel fondo dell’indice dicono di essere sempre – o quasi sempre – stanchi».

Una sana vita sessuale è un altro dei fattori più importanti, seguito dalla sicurezza di un impiego stabile, dalla salute della famiglia e dall’integrazione sociale.

«Il livello di benessere cambia a seconda dei cambiamenti che si presentano nel nostro modo di vivere, e con il nostro studio abbiamo creato uno strumento molto efficace per rilevare ciò che più conta nel nostro benessere. Si tratta di uno strumento unico che non ha precedenti a livello statistico», ha concluso Ian Mulheirn, direttore di Consulting presso la Oxford Economics.

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