Digitale & Lifestyle Teenager: preferiscono il social al sesso

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25.7.2018 - 16:11

Source: Covermedia

Una nuova ricerca effettuata sui giovani mette in luce alcuni dati interessanti.

È social è meglio del sesso. Così sembrano credere gli adolescenti coinvolti nella statistica della BPAS (British Pregnancy Advisory Service), recentemente effettuata nel Regno Unito.

I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di memorizzare su un diario personale le loro abitudini quotidiane, tra cui anche quelle relative all’uso dei social media. Su mille giovani intervistati, di un’età compresa tra i 16 e i 18 anni e residenti in Gran Bretagna, due terzi hanno rivelato di non essere ancora sessualmente attivi. La maggior parte dei teenager, inoltre, trascorre un minimo di 5 ore al giorno su internet per questioni «sociali»; circa il 70% di essi parla con gli amici almeno 4 volte alla settimana tramite chat e applicazioni sulla rete e sul cellulare, mentre meno di un quarto comunica con loro di persona altrettanto frequentemente.

Secondo i ricercatori, i partecipanti che con più frequenza scelgono di parlare faccia a faccia con gli amici e con i partner, tendono ad essere anche quelli più sessualmente attivi.

Oltre all’impatto del social, il team ha analizzato anche altri aspetti della vita dei giovani adulti, come gli esami, la carriera, il futuro. Per l’80% dei partecipanti, questi fattori erano generalmente i più importanti: il 68% ha ammesso di trascorrere il tempo con gli amici, una priorità insieme alla famiglia. Ancora, il 24% ha ammesso di non aver mai bevuto alcolici.

«La nostra ricerca rivela che questa generazione è concentrata sull’educazione, è attenta all’aspetto economico e consapevole delle sfide, ma è intenzionata ad avere successo a prescindere», ha aggiunto Katherine O'Brien, a capo della BPAS. «Per loro le responsabilità e la maturità hanno un significato importante, soprattutto quando si tratta di temi come l’alcol e il sesso. Noi siamo convinti che le loro scelte siano molto consapevoli».

La ricerca è stata pubblicata per intero nella rivista scientifica BMJ.

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