Al servizio della dittatura Un cellulare uscito dalla Corea del Nord mostra la portata della sorveglianza

Martin Abgottspon

7.7.2025

La censura in Corea del Nord è profondamente radicata anche nella tecnologia.
La censura in Corea del Nord è profondamente radicata anche nella tecnologia.
Gemini @blue News

Uno smartphone nordcoreano offre una visione approfondita dell'indottrinamento digitale del regime. Dalla correzione automatica agli screenshot segreti. Ecco come Pyongyang controlla le menti dei suoi cittadini.

Martin Abgottspon

Hai fretta? blue News riassume per te

  • I telefoni cellulari nordcoreani sono tecnicamente manipolati per censurare o sostituire termini critici per il sistema.
  • I dispositivi mobili agiscono anche come spie, scattando screenshot ogni cinque minuti.
  • La censura e la sorveglianza mirano a impedire qualsiasi legame emotivo o culturale con la Corea del Sud.

In un mondo in cui gli smartphone sono visti come una finestra sulla libertà e sull'informazione, un'insolita scoperta dalla Corea del Nord rivela la terrificante realtà della repressione digitale.

Un telefono cellulare uscito di contrabbando dal Paese, finito nelle mani dell'organizzazione giornalistica «Daily NK» con sede a Seoul, si è rivelato uno strumento high-tech di censura e propaganda permanente.

Ciò mostra quanto meticolosamente il regime di Kim Jong-un monitori e manipoli anche gli spazi di comunicazione più intimi dei suoi cittadini.

Quando la «Corea del Sud» diventa uno «Stato fantoccio»

Il perfido sistema inizia con la correzione automatica. Se un utente nordcoreano digita la parola «Corea del Sud» in coreano, ad esempio, un test condotto dalla BBC ha rivelato la scioccante realtà che il software sostituisce automaticamente la parola con «Stato fantoccio».

Un semplice errore di battitura diventa un'inesattezza politica. Si può presumere che spegnere o aggirare questa correzione automatica sia impossibile.

Tuttavia, il bullismo digitale va oltre. La parola «oppa», un'espressione per «amico» o «amante» nello slang sudcoreano, fa scattare un avviso immediato sui dispositivi. Può essere usata solo se riferita a un fratello maggiore. Altrimenti, viene semplicemente sostituito da «compagno».

Ciò dimostra chiaramente come il regime controlli non solo i termini politici, ma anche le sottili sfumature culturali, al fine di tagliare ogni legame emotivo con il Sud ostile.

Lo smartphone come spia

Oltre alla censura delle parole, lo smartphone agisce anche come spia segreta. Ogni cinque minuti, il software del dispositivo effettua uno screenshot della schermata corrente. Queste immagini vengono memorizzate in una cartella inaccessibile all'utente, ma non ai servizi segreti nordcoreani.

Gli smartphone utilizzati in Corea del Nord si chiamano Samthaesong e sono basati su un sistema operativo Android personalizzabile.

«Il regime ha apparentemente modificato questo software per indottrinare i suoi cittadini anche su questo canale», ha dichiarato alla «SRF» il corrispondente per l'Asia orientale Martin Fritz.

Sebbene i nordcoreani possano navigare con i loro smartphone, il loro accesso è limitato a una sorta di «intranet nazionale». Qui si possono trovare solo contenuti che corrispondono alla propaganda ufficiale.

«Con lo smartphone, che opera in una propria rete internet isolata, l'indottrinamento permanente della propaganda nordcoreana è arrivato nel XXI secolo», afferma Fritz. Uno sviluppo spaventoso che mostra come la tecnologia moderna venga pervertita al servizio di un regime totalitario.

Sotto la guida del dittatore Kim Jong Un, i nordcoreani sono monitorati fin nei minimi dettagli.
Sotto la guida del dittatore Kim Jong Un, i nordcoreani sono monitorati fin nei minimi dettagli.
Keystone

Perché la paura della Corea del Sud detta tutto

La capacità del regime di sviluppare e implementare un software di censura così complesso è sorprendente a prima vista. Tuttavia, la Corea del Nord dispone di un numero considerevole di esperti di software di grande talento.

Spesso vengono impiegati per hackerare le borse di criptovalute o ricattare le aziende con blocchi di dati al fine di ottenere valuta estera per il regime. «Con così tante conoscenze, è una questione di poco conto programmare diversamente la correzione automatica», riassume Martin Fritz.

La ragione principale di questo rigido controllo è la paura del regime nordcoreano nei confronti della Corea del Sud.

Nonostante la condivisione di una lingua e di radici culturali comuni, il dittatore Kim Jong-un propaganda una guerra contro il Paese vicino e rifiuta categoricamente la riunificazione. «Deve quindi impedire a tutti i costi che i nordcoreani si sentano emotivamente legati ai sudcoreani», sottolinea Martin Fritz.

Questo spiega anche il rigoroso giro di vite su tutto ciò che proviene dal Sud: è vietato guardare programmi televisivi sudcoreani contrabbandati nel Paese su chiavette USB.

Lo stesso vale per l'uso di espressioni tipiche sudcoreane, per l'imitazione dell'accento sudcoreano o persino per le acconciature in stile sudcoreano. Le pattuglie sulle strade pubbliche fanno rispettare questi divieti con il pugno di ferro.