SaluteDei bassi livelli di vitamina D suggeriscono delle infiammazioni
Covermedia
22.8.2022 - 16:13
Il corpo crea vitamina D in seguito all’esposizione della pelle al sole. Durante i mesi autunnali e invernali gli esperti consigliano di assumere un integratore.
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22.08.2022, 16:16
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La vitamina D, che aiuta a regolare il calcio e il fosfato nel corpo, è necessaria per mantenere sani ossa, denti e muscoli.
Il corpo crea vitamina D in seguito all'esposizione della pelle al sole. Durante i mesi invernali, invece è raccomandabile assumere un integratore.
I ricercatori dell'Università dell'Australia Meridionale hanno ora trovato un altro motivo per assumere abbastanza vitamina D: ritengono che bassi livelli possano essere collegati ad alti livelli di infiammazione.
«L'infiammazione è il modo in cui il corpo protegge i tessuti se sei stato ferito o hai un'infezione», ha detto il ricercatore capo, il dottor Ang Zhou. «Alti livelli di proteina C-reattiva saranno generati dal fegato in risposta all'infiammazione, quindi quando il tuo corpo sta vivendo un'infiammazione cronica, mostra anche livelli più elevati di proteina C-reattiva. Questo studio ha esaminato la vitamina D e le proteine C-reattive e ha trovato una relazione unidirezionale tra bassi livelli di vitamina D e alti livelli di proteina C-reattiva, espressa come infiammazione. Aumentare la vitamina D nelle persone con carenze può ridurre l'infiammazione cronica, aiutandole ad evitare una serie di malattie correlate».
Per lo studio, il team ha analizzato i dati genetici di oltre 290.000 partecipanti alla biobanca britannica.
La ricercatrice senior, la professoressa Elina Hyppönen, ha osservato che i risultati sono importanti in quanto forniscono una spiegazione per alcune delle controversie nelle associazioni riportate con la vitamina D.
«Abbiamo ripetutamente visto prove di benefici per la salute con l'aumento delle concentrazioni di vitamina D in individui con livelli molto bassi, mentre per altri sembra esserci poco o nessun beneficio», ha continuato la professoressa Hyppönen.
«Questi risultati evidenziano l'importanza di evitare la carenza clinica di vitamina D e forniscono ulteriori prove degli effetti ad ampio raggio della vitamina D ormonale».