Cinema Addio a Cicely Tyson, pioniera nera del cinema

SDA

29.1.2021 - 17:09

Cicely Tyson.
Cicely Tyson.
Keystone

Hollywood dice addio a Cicely Tyson, la star di «Sounder» e «The Autobiography di Mrs Pittman» che ruppe le barriere della razza a Hollywood e a Broadway.

La prima afro-americana onorata con un Oscar alla carriera è morta a 96 anni. Lo ha annunciato il suo manager Larry Thompson.

Figlia di una cameriera e di un muratore emigrati dai Caraibi, Cicely si era sempre rifiutata di interpretare parti di cameriere, drogate o prostitute, ruoli che giudicava un insulto per le donne di colore. La svolta era arrivata nel 1972 con «Sounder» di Martin Ritt, in cui era entrata nei panni della moglie di un agricoltore di colore finito in prigione negli anni Trenta per aver rubato cibo per i suoi bambini.

Due anni dopo lo special della Cbs «The Autobiography of Mrs. Pittman», adattato dal romanzo di Ernst Gaines, le fece vincere un Emmy e ispirò una giovanissima spettatrice, Viola Davis, a sognare di fare l'attrice.

La Davis e la Tyson hanno poi lavorato assieme in «The Help», ambientato in Mississippi all'epoca delle battaglie per i diritti civili in cui Cicely era la vecchia tata Constantine e per cui la Davis fu candidata agli'Oscar, e in «How to Get Away with Murder» (Le regole del delitto perfetto), il popolare teledramma legale della Abc prodotto da Shonda Rhimes in cui la Tyson faceva la madre di Viola.

«Sono distrutta. Mi hai fatto sentire amata e visibile in un mondo in cui noi ragazze color cioccolato siamo ancora sotto un mantello di invisibilità», ha commentato la star di «Ma Rainy's Black Bottom» unendosi nel cordoglio a Barack e Michelle Obama. L'ex presidente nel 2016 aveva onorato la Tyson con la Medaglia della Libertà, la massima onorificenza civile degli Stati Uniti.

Per molti americani la Tyson incarnava l'ideale del movimento «Black is Beautiful», regale sotto i turbanti e caffettani africani. Impossibile quantificarne l'impatto: non fu solo apripista per giovani attori neri negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, ma anche icona di stile, fin da quando nella serie tv «East Side/West Side» del 1963 sfoggiò una pettinatura afro facendo sensazione.

Astemia, vegetariana e per otto anni, dal 1981 al 1989 la moglie di Miles Davis, «Cicely è la nostra Meryl Streep», aveva detto nel 2013 a «Essence» l'attrice e prima Miss America afro-americana Vanessa Williams.

In una lunga carriera Cicely Tyson aveva interpretato 29 film (tra cui «Pomodori Verdi Fritti") e almeno 68 serie e special tv (del 1977 «Radici», in cui faceva la mamma di Kunta Kinte), oltre a 15 produzioni teatrali tra cui «Tiger, Tiger Burning Bright» (1962) e «To Be Young, Gifted and Black» (1969).

Era tornata a Broadway nel 2013 dopo tre decenni di assenza in una produzione di «The Trip to Bountiful» che le fece vincere un Tony. E poi di nuovo nel 2015 con James Earl Jones nel revival di «The Gin Game»: i due attori, 84 anni lui e 90 lei, sul palco per due ore nella parte di due anziani in una casa di riposo, fecero scrivere al New York Times che «il talento non ha età».

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