Oltre la metà del territorio boschivo del territorio grigionese settentrionale non è in grado di rinnovarsi in modo naturale e servono misure straordinarie.
Bisogna salvaguardare, in particolare, quelle specie arboree di cui gli ungulati vanno ghiotti: l'abete bianco, la rovere, la quercia farnia, l'acero montano e il tiglio. Rispetto al 2007 le superfici problematiche sono più che raddoppiate. È quanto emerge dai dati raccolti nella regione della Valle del Reno – Schanfigg – Domigliasca – Heinzenberg – Safien dal Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità dei Grigioni.