Radio-tvCanone a 300 franchi? Sindacato mass media dice «no»
fc, ats
5.11.2023 - 13:35
Un eventuale abbassamento del canone radiotelevisivo a 300 franchi indebolirebbe il servizio pubblico senza che ce ne sia bisogno.
Keystone-SDA, fc, ats
05.11.2023, 13:35
05.11.2023, 13:39
SDA
Lo afferma oggi il Sindacato svizzero dei mass media (SSM) che reagisce così a speculazioni della stampa domenicale sulla volontà del Consiglio federale di ridurre l'ammontare della tassa di ricezione.
Stando a Le Matin Dimanche e alla Nzz Am Sonntag, il governo starebbe pensando di proporre una abbassamento del canone da 335 a 300 franchi, quale controprogetto all'iniziativa popolare «200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)».
In una nota, SSM esprime «incomprensione per questo indebolimento del servizio pubblico dei media». «È illusorio credere che la SSR o i media elettronici privati possano fornire gli stessi servizi e offrire un programma equivalente dopo una riduzione dei fondi», afferma la segretaria centrale del sindacato Silvia Dell'Aquila citata nel comunicato.
Per SSM, che parla di minori entrate pari a 150-200 milioni di franchi all'anno, il controprogetto governativo avrebbe conseguenze simili a quelle dell'iniziativa: «un indebolimento dei media e del settore culturale svizzeri, una riduzione dei posti di lavoro, della qualità, della diversità e del servizio».
«Oltre alle diverse regioni e alle minoranze linguistiche, a risentirne – spiega SSM – sarebbe tutta la popolazione svizzera nonché la coesione sociale del nostro Paese». Per il sindacato ciò è né più né meno di un «attacco alla democrazia svizzera».
Il Consiglio federale non si è ancora pronunciato in merito all'iniziativa.
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