Il 50% dei cinghiali nei Grigioni sono radioattivi, una percentuale 10 volte superiore a quella registrata in Ticino.
«La misurazione va fatta sulla massa muscolare della spalla o della coscia – ha spiegato la veterinaria Laura Giussani-Bianchi – Abbiamo avuto un 50% di casi positivi, e ci immaginavamo che potevamo trovarne, quindi benvengano i controlli, in modo da assicurare alla popolazione alimenti di buona qualità». Quella del 2020 è la prima stagione venatoria nella quale nei Grigioni vengono eseguiti controlli della radioattività sui cinghiali. Radioattività ancora presente nel terreno dopo l’incidente nucleare di Tschernobyl.
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