Ucraina Droni ai russi, Svizzera adotta sanzioni Ue contro Iran

bt, ats

1.11.2022 - 14:19

Resti di quello che gli ucraini ritengono un drone iraniano.
Resti di quello che gli ucraini ritengono un drone iraniano.
Keystone

La Svizzera ha adottato le nuove sanzioni dell'Unione europea contro l'Iran per aver sostenuto la Russia nel quadro della guerra in Ucraina.

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I colpiti sono un'azienda e tre alti ufficiali militari, accusati di essere coinvolti nello sviluppo e nella consegna di droni da combattimento alle truppe di Mosca.

L'ordinanza sulle misure da prendere in relazione al conflitto ucraino è stata adeguata a seguito di una decisione del Dipartimento federale dell'economia (DEFR). L'elenco aggiornato dei sanzionati entrerà in vigore oggi alle 18.00, fa sapere la Segreteria di Stato dell'economia (SECO).

La società punita è la Shahed Aviation Industries, un'affiliata alle forze aeree del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, il noto organo militare iraniano. Stando alla SECO, l'impresa è responsabile della progettazione e dello sviluppo dell'omonima serie di droni, forniti ai russi e utilizzati in Ucraina.

Gli individui interessati sono invece il capo di Stato maggiore delle forze armate di Teheran, ovvero il maggior generale Mohammad Hossein Bagheri, il generale Sayed Hojatollah Qureishi e il generale di brigata Saeed Aghajani.

Bagheri occupa attualmente la più alta carica militare in Iran, mentre Aghajani, in quanto comandante della sezione droni dei Guardiani della rivoluzione, supervisiona la consegna di tali aeromobili a pilotaggio remoto agli alleati internazionali. Dal canto suo, Qureishi è il responsabile della divisione in seno al ministero della difesa che negozia l'accordo di fornitura con la Russia.

Tutte e tre le persone sono soggette a un divieto di ingresso in Svizzera. Inoltre, non potranno più fare affari e tutti i beni che possiedono nella Confederazione saranno congelati.

Di recente, i russi hanno attaccato più volte l'Ucraina con i droni da combattimento Shahed 136. L'Iran nega però di essere dietro alle forniture.