Migranti GE: richiedente asilo 18enne si toglie la vita

pl, ats

5.12.2022 - 20:19

Giovani richiedenti asilo non accompagnati seguono una lezione di francese in un foyer ginevrino (immagine simbolica)
Giovani richiedenti asilo non accompagnati seguono una lezione di francese in un foyer ginevrino (immagine simbolica)
Keystone

Un richiedente asilo afghano di 18 anni che alloggiava nel centro per giovani non accompagnati «foyer de l'Etoile» a Ginevra si è suicidato la scorsa settimana dopo avere appreso che sarebbe stato rispedito in Grecia.

Keystone-SDA, pl, ats

La notizia, rivelata dal quotidiano Le Courrier e da RTS, è stata confermata oggi dal portavoce del Centro sociale protestante di Ginevra (CSP), Raphaël Rey.

Il giovane si è tolto la vita dopo aver saputo che non poteva rimanere in Svizzera. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha stabilito che doveva tornare in Grecia, un Paese considerato sicuro, da dove il giovane era arrivato in Europa, ha dichiarato Rey.

Una notizia «scioccante e terribile», ha precisato il portavoce del CPS, poiché sia il TAF che la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) erano a conoscenza della grande fragilità psicologica del giovane richiedente e del rischio di suicidio, ma non hanno tenuto conto del parere delle autorità mediche.

Secondo Rey, ci sarebbe un quadro giuridico per trovare soluzioni a questo tipo di casi. Il giovane afghano era arrivato in Svizzera nel 2021. E secondo il portavoce, ha avuto un «viaggio difficile» e ha raccontato di aver subito violenze in Grecia. A Ginevra ha fatto di tutto per «integrarsi». Il «foyer de l'Etoile» era già stato colpito quattro anni fa dal suicidio di uno dei suoi residenti, ha precisato Rey.

Valutazione caso per caso

Attraverso la portavoce Anne Césard, intervistata lunedì sera dalla rubrica Forum di RTS, la SEM ha espresso rammarico per questo caso «tragico», ma «eccezionale» visto il numero di richiedenti in attesa di espulsione.

La SEM tiene conto del rischio di suicidio, ma ciò non costituisce necessariamente un ostacolo all'esecuzione di un allontanamento, «altrimenti non saremmo in grado di rimandare indietro nessuno», ha aggiunto la portavoce. È una valutazione «caso per caso», che tiene conto di diversi elementi, a determinare la decisione della SEM.