Martedì la città di Coira ha deciso di chiudere le infrastrutture pubbliche utilizzate dai club che lavorano con i giovani e nel contempo di incentivare le attività molto vicine alla scuola. L'intenzione è quella di scongiurare il passaggio alla formazione a distanza.
Nella seduta del 10 novembre scorso il Municipio di Coira aveva messo in atto una pianificazione adeguata, nel contesto della crisi del coronavirus, per gestire in tutta sicurezza le lezioni scolastiche in presenza, e fare tutto il possibile per evitare la formazione a distanza.
Sulla base dell'attuale situazione legata al Covid-19 e alle sue mutazioni, martedì l'esecutivo del capoluogo grigionese ha deciso, per quanto possibile, di concentrare le attività giovanili nell'ambito scolastico e sulle offerte molto vicine alla scuola dell'obbligo.
Parallelamente ha predisposto la chiusura degli impianti destinati alle attività extrascolastiche giovanili delle varie associazioni. Sono concesse eccezioni per le attività legate a scopi terapeutici scolastici e a quelle per lo sport da competizione.
«Questa decisione non è stata presa a cuor leggero, perché siamo consapevoli che le attività al di fuori dell'insegnamento rappresentino un'importanza fondamentale per i giovani», precisa il municipale responsabile Patrik Degiacomi nel comunicato odierno della città di Coira. «Tuttavia, la chiusura delle scuole rappresenterebbe un rischio molto più grande. Desideriamo inoltre evidenziare che ci sta molto a cuore la protezione dei bambini e degli adolescenti, delle loro famiglie e dei lavoratori.»
Tornare alla home pagedanu, ats