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Spettacolo I monarchi e le loro piccole fissazioni
Silvia Kusidlo e corrispondenti dpa
19.1.2018
La casata imperiale giapponese è isolata rispetto alla popolazione e si attiene a riti molto antichi. In altri paesi, invece, i rappresentanti della monarchia sono molto più vicini ai loro sudditi. Di conseguenza, è molto difficile nascondere le proprie piccole fissazioni quando si è tanto esposti all'attenzione generale.
Parlare con gli angeli, farsi fare grossi tatuaggi sulla pelle o viaggiare per il mondo portando sempre con sé una tavoletta per il water in pelle bianca... Come tutti i comuni mortali anche i re, i principi e le principesse hanno le loro piccole manie.
Regno Unito
L'erede al trono britannico, il principe Carlo, ha la reputazione di uomo solitario e piuttosto viziato, che parla con i fiori e viaggia portando sempre con sé una tavoletta per il water in pelle bianca. Per diverso tempo, il principe ha incontrato una certa difficoltà nel trovare il proprio posto e nel dare un senso alla sua vita: analisi dei sogni, esperienze spirituali nel deserto africano del Kalahari, interesse per il sofismo, tutte rivelazioni che possono essere sembrate sospette a molti compatrioti. Nonostante ciò, con le sue orecchie a sventola, il fazzoletto nel taschino e il berretto piatto, l'uomo di 69 anni dalle guance rosse e dal look fortemente british, sembra uscito dritto dritto da un libro per bambini.
Dal punto di vista dell'alimentazione, questo convinto ecologista, agricolotore bio a tempo perso, ha abitudini piuttosto singolari. Secondo i media britannici, si sarebbe spesso portato le proprie verdure e la propria carne per cenare all'Opera. Tuona contro quello che reputa un sistema fallimentare e gli è capitato anche di boicottare un banchetto ufficiale cui partecipava anche il presidente cinese per protestare contro la violazione dei diritti umani. Ma è proprio la sua forza di carattere a suscitare la stima di molti. Se dovesse diventare re un giorno, sarà costretto a cambiare atteggiamento: effettivamente, le prese di posizione da parte della casa reale non sono ben viste nel paese.
Tailandia
Fra i reali più strani al mondo, possiamo citare anche Maha Vajiralongkorn, il nuovo sovrano tailandese. Quando il monarca di 65 anni è a Bangkok, non si sente parlare molto di lui. Non si può dire lo stesso quando soggiorna in Baviera, il suo paese d'adozione. Colui che è probabilmente il sovrano più ricco al mondo, trascorre molto tempo nella sua villa di Tutzing. Alcune apparizioni del monarca, sposatosi tre volte, sono quanto meno insolite. Al suo arrivo all'aeroporto di Monaco, indossava una sorta di canotta rikiki, che lasciava intravedere la sua pancia e i numerosi tatuaggi. Gli interrogativi in merito all'autenticità dei tatuaggi hanno trovato risposta quando quest'ultimo si è recato a fare compere in un negozio di, sempre con la pancia scoperta, ma con la pelle immacolata.
Vajiralongkorn ha fatto scalpore sui giornali anche quando, durante una gita in bicicletta, si è fermato in una locanda di Unterammergau. I membri del suo entourage hanno dovuto servirlo in ginocchio: una pratica del tutto normale in Tailandia, ma che in Germania non passa di certo inosservata. Il sovrano ha nuovamente fatto parlare di sé in occasione di un'altra gita in bicicletta in Baviera, ma stavolta per un motivo ben più importante: nel mese di giugno, due giovani di Erding gli hanno sparato con una pistola finat. Il re non ha sporto denuncia.
Norvegia
La principessa Märtha Louise di Norvegia (46), figlia maggiore del re Harald e quarta nell'ordine di successione al trono, è un'eccezionale guaritrice. Ha fondato la scuola esoterica «Soulspring», dove si può imparare a entrare in contatto con gli angeli, a vincere la propria ipersensibilità e a ritrovarsi. Märtha Louise afferma di essere in contatto con il mondo degli spiriti e di saper parlare ai cavalli. Si definisce una persona «ipersensibile». «È come se i miei nervi si trovassero all'esterno del moi corpo. Il cervello funziona diversamente e reagisce a più stimoli», ha dichiarato durante un'intervista. Da bambina, ha sempre cercato di essere normale. «Normale tanto quando può esserlo una principessa. Ma è difficile essere allo stesso tempo principessa e ipersensibile.»
Spagna
Il re di Spagna Felipe VI (49) è considerato un monarca piuttosto con i piedi per terra, che a differenza di suo padre, non ha mai avuto particolari manie. Eccetto, forse, una: Felipe è un grande tifoso dell'Atlético Madrid, la squadra di calcio spagnola che gioca in Primera División. Tradizionalmente, la famiglia reale dovrebbe sostenere il prestigioso Real Madrid, la squadra «reale» per eccellenza, come si evince anche dal nome.
Il vecchio re Juan Carlos, padre di Felipe, era notoriamente un amante della caccia e della corrida. Passioni che gli sono valse per lungo tempo più le critiche che la simpatia del popolo, che è arrivato a chiedere la sua abdicazione in seguito ad una disastrosa caccia all'elefante nel 2012 in Botswana. In piena crisi economica, mentre molti spagnoli erano disoccupati, il monarca si era recato in Africa per dare la caccia agli elefanti per una grossa somma. Se non si fosse rotto l'anca durante quella spedizione quanto meno atipica, la battuta di caccia non sarebbe probabilmente mai stata resa pubblica. Dopo aver ricevuto dure critiche in patria, il re si è scusato pubblicamente: «Mi dispiace molto. Non accadrà mai più.»
Giappone
Scandali o articoli riguardanti le manie della famiglia imperiale giapponese? È assolutamente impensabile. La casata imperiale giapponese è probabilmente la monarchia più formale del mondo. La via alla corte della più antica monarchia ereditaria del mondo è scandita da cerimonie secolari e da riti antichissimi, isolata dalla popolazione e strettamente sorvegliata da un'unità imperiale ultra-conservatrice. Gli osservatori esterni parlano addirittura di «prigione». Tuttavia, l'imperatore Akihito (84), che il 30 aprile 2019 diventerà il primo Tenno ad abdicare nel corso di due secoli, fa di tutto per conferire alla corte un aspetto più umano: apportando, per esempio, il proprio sostegno alle vittime di catastrofi o facendo visita agli anziani nelle case di riposo.